A Saronno gli alunni delle superiori a scuola di restauro nei cantieri in San Francesco
La Comunità pastorale “Crocifisso risorto” collabora con gli Istituti superiori della città offrendo la possibilità agli studenti di adempiere i "Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento" frequentando i cantieri di restauro all'interno della chiesa di San Francesco
Alunni degli Istituti superiori a scuola di restauro. Succede a Saronno dove da diversi anni la Comunità pastorale “Crocifisso risorto” collabora con gli Istituti superiori della città offrendo la possibilità agli studenti di adempiere i “Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento” (la vecchia Alternanza Scuola Lavoro) frequentando i cantieri di restauro all’interno della chiesa di San Francesco.
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Nel pomeriggio di venerdì 18 dicembre insieme a don Armando Cattaneo, ai docenti Alessandra Jetti, Tiziana D’Elia, Dante Santarelli del Liceo “Stefano Maria Legnani” e al dirigente Ambrogio Peverelli dell’Istituto Padre Monti sono state presentate agli studenti le iniziative di restauro svolte e le iniziative future in programma per il prossimo anno.
«Gli allievi hanno avuto la possibilità di conoscere sul campo le metodologie di intervento conservativo degli affreschi – spiega l’architetto Carlo Mariani, progettista e direttore dei lavori – di collaborare attivamente alla comunicazione dei risultati dei vari cantieri (articoli, fotografie, video) e nell’attuazione delle visite guidate organizzate, in collaborazione con il gruppo ChieseAperte, di avvicinare e conoscere gli allievi del Politecnico di Milano che svolgevano in San Francesco il “Laboratorio di conservazione dell’edilizia storica” e di avvicinare e conoscere gli allievi del corso “Tecnico del restauro dei beni culturali in legno” del Centro Formazione Professionale “Terragni” di Meda (MB) durante la realizzazione del restauro del cassettonato ligneo».
Presente all’incontro anche Arianna Greco, ex studentessa del Legnani che per prima ha avuto l’opportunità di svolgere questa esperienza: «Ho fatto le foto e documentato il prima, il durante e il dopo i lavori – racconta la giovane – la cosa più bella è stata poter fare domande e potermi interessare a questo mondo dell’architettura».
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