Creare un corridoio ecologico da Lomazzo a Cislago, coinvolgendo anche i Comuni di Mozzate, Limido Comasco, Fenegrò, Cirimido e Turate per assicurare un futuro alle aree verdi e agricole attualmente risparmiate dall’edificazione. È stato questo il focus dell’incontro tenutosi mercoledì 16 dicembre con i sindaci dei Comuni coinvolti nel progetto che mira alla creazione di un Parco Agricolo Prealpino Sovracomunale.

All’incontro erano presenti anche Maurizio Cremascoli, portavoce dell’associazione Salviamo il Paesaggio di Cislago, Massimiliano Balestrero e Maurizia Punginelli della Federazione dei Verdi di Varese e Provincia, che hanno spiegato l’esito della riunione.

«Abbiamo più volte proposto, anche in quest’ultimo periodo, un tema che ci sta a cuore, la creazione di un Parco Agricolo Prealpino costituito da territori compresi tra i Comuni di Cislago, Mozzate, Limido Comasco, Fenegrò, Cirimido, Lomazzo e Turate. Un progetto importante, di tutela del territorio, di protezione non solo del suolo ma anche della flora e della fauna in esso presente. Possiamo oggi dire, non senza una certa soddisfazione, che il primo passo concreto è stato fatto.

Ieri 16.12.2020, su nostro invito, i Sindaci dei Comuni sopra menzionati si sono incontrati in video-conferenza, insieme ad i rappresentanti della associazione Salviamo il Paesaggio di Cislago, i co-portavoce della Federazione dei Verdi della Provincia di Varese ed un agronomo forestale paesaggista. Tema dell’incontro una prima condivisione di intenti per la costruzione di un percorso comune che porti alla realizzazione del Parco Agricolo.

Con molto piacere, abbiamo potuto verificare che tutti gli amministratori sono interessati e condividono pienamente l’idea per la realizzazione di un corridoio ecologico a tutela della flora, la fauna ed ovviamente a beneficio dei cittadini residenti e non solo.

La realizzazione di un parco agricolo è stato colto da tutti anche come piano di sviluppo del territorio oltre che di tutela, con anche la possibilità di creare nuovi posti di lavoro nell’ambito delle attività di manutenzione del parco, della gestione delle coltivazioni che avrebbero la possibilità di volgere verso agricolture biodinamiche. Lo stesso rilancio, riguarda anche la possibilità di rigenerare ristrutturando il patrimonio edilizio esistente (offrendo lavoro al settore edile/infrastrutture per manutenzione stradale) come cascine, fattorie, fienili, stalle, senza consumare nuovo prezioso suolo verde, e notevolmente fertile.

A questo punto, raccolta la disponibilità ad operare da parte delle amministrazioni comunali, il tavolo di lavoro, subito dopo lo stop natalizio, sarà integrato dal presidente Clerici Mario, dei Parchi Bosco del Rugareto e del Parco Pineta, per verificare le modalità operative da seguire. Non manca poi la volontà di condividere con le associazioni del territorio interessate, un confronto aperto.

Il paesaggio e la questione ambientale, sta coinvolgendo sempre di più persone, istituzioni, classe dirigente, politici senza distinzioni di sorta o contrasti, ormai consapevoli che l’ecologia è un bene comune per la salute di tutti, da difendere.

La gente ha voglia di vivere in bicicletta, a piedi, correndo, nelle zone naturali in sicurezza, godendosi il panorama in prospettiva dalle campagne, osservando catene montuose visibili che vanno dal Monte Rosa, passando per il Monte Generoso, le Grigne, arrivando fino al Resegone. Seguiranno aggiornamenti in merito».