Riapertura dell’ex Isotta Fraschini, Castelli (Lega): “Prima le bonifiche”
Nota dell'ex assessore Lucia Castelli: "Per garantire la tutela della salute pubblica e dell’ambiente ci aspettiamo che la proprietà adotti una vera e propria campagna di bonifiche del suolo, delle acque e degli edifici industriali"
Nota della Lega di Saronno. L’ex assessore all’Urbanistica, Lucia Castelli, spiega la sua posizione in merito all’imminente riapertura parziale dell’ex Isotta Fraschini.
E’ una bella notizia apprendere che a breve, forse a brevissimo, l’Ex Isotta Fraschini diverrà parzialmente accessibile al pubblico. Le dimensioni dell’area sono notevoli, la collocazione è strategica e quindi sicuramente la riqualificazione di quello spazio urbano darà nuovo slancio alla città.
Sull’area in oggetto è stata svolta attività industriale metalmeccanica per parecchi decenni del secolo scorso, quando ancora non vi era il senso civico del rispetto dell’ambiente e della salute pubblica. L’attività industriale, se per un verso ha promosso lo sviluppo economico di Saronno, dall’altro ha fortemente inquinato il suolo e contribuito, negli ultimi decenni di vita dell’attività, a incrementare la presenza di amianto usato come copertura delle fabbriche.
L’Ex Isotta Fraschini oggigiorno presenta importanti criticità dal punto di vista ambientale: bene farà l’attuale proprietà a provvedere alla bonifica dello spazio urbano. E’ infatti obbligo della proprietà adottare tutte le misure per eliminare i rischi ambientali e sanitari derivanti dalla contaminazione: deve essere evitato con ogni mezzo che le conseguenze dell’inquinamento ricadano sulla collettività. L’attuale proprietà dovrà fare di tutto per prevenire o eliminare ogni causa che possa costituire una minaccia imminente all’ambiente e soprattutto alla salute pubblica.
E non è questo un obiettivo di poco conto. Per tutelare la salute pubblica e l’ambiente non sarà certo sufficiente mettere in sicurezza (ovvero transennare) gli edifici in rovina o delineare percorsi nel verde sfrondando i rami pericolosi. Queste precauzioni, seppur necessarie, non tuteleranno la salute dei visitatori dell’Ex Isotta Fraschini, i quali continueranno a calpestare un suolo probabilmente molto inquinato e a passeggiare tra edifici con presenza rilevante di amianto.
Per garantire la tutela della salute pubblica e dell’ambiente ci aspettiamo che la proprietà adotti una vera e propria campagna di bonifiche del suolo, delle acque e degli edifici industriali. L’operazione richiederà qualche anno ma sarà necessaria affinchè l’area possa essere utilizzata per scopi di edilizia privata o, meglio ancora, per scopi pubblici, culturali o naturalistici.
Lucia Castelli – Lega Lombarda Saronno
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