«Consiglio irregolare, la Lega chiede il rinvio». È questa la richiesta formalizzata dal capogruppo della Lega Lombarda di Saronno Raffaele Fagioli, in quanto la convocazione del Consiglio comunale previsto per il prossimo 30 novembre «non è stata diramata attraverso la PEC come previsto dal Regolamento» si legge nel comunicato stampa.

Nel comunicato il capogruppo della Lega non risparmia critiche al presidente del Consiglio comunale Pierluigi Gilli. «Il Presidente del Consiglio Comunale avv. Gilli è persona capace, esperta e competente avendo ricoperto quasi tutti gli incarichi istituzionali dell’ente locale– scrive Fagioli -. Si direbbe la classica persona giusta al posto giusto, e la maggioranza di centro-sinistra ritengo abbia fatto bene a sostenerne l’elezione in questo importante e decisivo ruolo. Ci stupisce e sorprende, dunque, questo avvio stentato e difficoltoso del Presidente, soprattutto di come non abbia correttamente convocato il Consiglio comunale previsto per il prossimo 30 novembre. Comprensivi per la situazione di emergenza generale, ci sorprende comunque la superficialità e l’approssimazione con la quale il neo Presidente sta affrontando le sue prime settimane di incarico, in particolare per la preparazione, l’attenzione ai particolari e alle formalità che Gilli stesso ha ribadito in più occasioni essere una peculiarità fondamentale per la politica cittadina».

«Nella fattispecie – continua il consigliere Fagioli – il Presidente Gilli ha convocato il prossimo consiglio comunale tramite posta elettronica ordinaria, senza usare la PEC come sarebbe previsto da regolamento. Questo, che può sembrare un dettaglio burocratico, di fatto invalida la convocazione del Consiglio comunale, dato che l’utilizzo dell’indirizzo personale del consigliere è da considerarsi privo di ufficialità e potrebbe essere impugnato in qualsiasi momento per invalidare la seduta stessa. Proprio alla luce di questa incomprensibile leggerezza che causa un grossolano errore, abbiamo formalizzato la richiesta di rinvio della seduta di consiglio al fine di consentire al Presidente di porre rimedio alla sua svista. Il fatto che ci preoccupa è che questo è solo l’ultimo di un lungo elenco di imprecisioni ed errori da parte del Presidente Gilli, che ricordiamo oggi ricopre un incarico di primaria importanza proprio dal punto di vista di garanzia e difesa del Regolamento quale strumento della vita politica istituzionale. Augurandoci che sia solo un momento transitorio, e certi della competenza e preparazione tanto evocata dall’avv. Gilli, auguriamo un buon lavoro al Presidente e a tutto i colleghi consiglieri».