Il decreto “Ristori Bis” piace a Coldiretti: «Tagliato il costo del lavoro agricolo»
Lo spiega il presidente varesino Fernando Fiori: «misura importante di fronte agli effetti della chiusura delle attività di ristorazione»
Coldiretti Varese guarda con soddisfazione al recente “Decreto Ristori Bis” varato dal Governo: lo spiega in una nota Fernando Fiori, presidente di lungo corso dell’associazione di categoria che raduna i lavoratori del primo settore: «È stato ottenuto il taglio del costo del lavoro con l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali in agricoltura protratto alla fine dell’anno, importante per sostenere le imprese agricole duramente colpite a cascata dalle chiusure della ristorazione». Foto di Jill Wellington da Pixabay
Fiori in particolare fa riferimento allo stanziamento di ulteriori 340 milioni di euro con “Ristori bis” varato dal Consiglio dei Ministri per garantire, anche per il mese di dicembre, l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali delle imprese, operanti su tutto il territorio nazionale e appartenenti alle filiere agricole. «Si tratta di una misura importante di fronte agli effetti della chiusura delle attività di ristorazione – sottolinea Fiori – che si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti, dal vino alla carne, dalla frutta alla verdura, dai salumi ai formaggi di alta qualità, che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco».
Nel comprensorio prealpino – rileva la Coldiretti provinciale – come nel resto della Lombardia e nelle altre aree nazionali a zona rossa, sono sospese tutte le attività di ristorazione e quindi, anche la somministrazione di pasti e bevande da parte degli agriturismi. «Si tratta di un colpo drammatico per chi è costretto a chiudere proprio adesso limitando solo la sola consegna a domicilio o la ristorazione con asporto. Lo scorso anno si erano registrate buone performance nelle strutture agrituristiche Varesotto, quest’anno le due ondate di pandemia hanno rovinato tutto e provocato la chiusura delle strutture agrituristiche del nostro territorio, determinando la perdita di svariati milioni» conclude Fiori.
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