Prima nota, utilizzo e compilazione
La prima nota è uno strumento molto utile alle imprese e agli esercenti, perché consente di tenere il resoconto di tutte le entrate e le uscite di denaro compiute dall’attività
Tenere un resoconto giornaliero del flusso di cassa di un negozio o dei movimenti di denaro contante di un’azienda è un’operazione importante e necessaria. L’obiettivo è quello di semplificare la gestione contabile e di scongiurare rischi inutili e facilmente evitabili come quello di ritrovarsi con il registratore di cassa vuoto. Per non perdere traccia delle operazioni finanziarie effettuate è quindi consigliabile tenere un registro da aggiornare con cadenza quotidiana. Tale registro prende il nome di prima nota di cassa. Nel documento è possibile inserire anche le operazioni come i prelievi o i depositi bancari. In questo caso si parlerà semplicemente di prima nota e non più di prima nota di cassa, come indicato dalla guida completa di Danea per la stesura della prima nota di cassa.
Una corretta e giornaliera redazione della prima nota comporta anche il vantaggio di semplificare il lavoro del commercialista. Quest’ultimo potrà accedere da un unico documento alle informazioni che riguardano le singole spese e i singoli incassi, le fatture, gli estratti conto e tutte le operazioni finanziarie effettuate dall’attività di cui gestisce la contabilità. Allo stesso tempo, compilare la prima nota aiuta il professionista o l’imprenditore ad avere una visione d’insieme concreta e immediata dell’andamento finanziario di un esercizio o di un’azienda. In questo modo sarà più agevole individuare le aree che offrono margini di intervento in un’ottica di gestione migliorativa (per esempio, potrebbe essere utile ridurre i costi delle utenze?).
Redigere una buona nota è il primo passo da compiere per una giusta gestione della contabilità.
Avere un registro della prima nota non è obbligatorio ma, come si è visto, è davvero utile e indispensabile. Non trattandosi di un documento soggetto a vincoli o nome di legge, non prevede l’utilizzo di modelli o formati omologati. Esiste tuttavia una buona norma da seguire per una stesura corretta, precisa e accurata della relativa tabella. Nello specifico, quest’ultima dovrà necessariamente contenere informazioni quali la data, la descrizione e l’importo dell’operazione di entrata o uscita di denaro effettuata. Si dovranno inoltre indicare il riferimento al documento fiscale corrispondente, come il numero dello scontrino o della fattura, le eventuali partite fuori cassa e il residuo o saldo di cassa al termine delle operazioni svolte.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
lenny54 su Entrano in vigore le nuove tariffe "metropolitane", Saronnese e Busto più vicine a Milano
Felice su Fucile d'assalto e mitragliette nella casa dell'ex ispettore di Malpensa
lenny54 su In vendita casa Bossi, villa simbolo della "Lega di una volta"
lauralaura su Ospedali troppo caldi: la Regione comprerà i condizionatori
gcbiakmw su Lo spinello fa male
Rita Campiotti su Torna IceOut, qual è la vostra gelateria preferita?
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.