Piano Marshall, Comitato Viaggiatori Trenord: “Le opere a vantaggio del nodo di Saronno”
Le opere di riqualificazione apporteranno miglioramenti anche al nodo ferroviario di Saronno, come ha spiegato sulla propria pagina Facebook il comitato dei pendolari saronnesi
È stato dato il via libera lo scorso 5 agosto dalla giunta regionale agli interventi previsti nel ‘Piano Marshall’ per la Lombardia. Un programma strategico, fortemente voluto dal presidente Attilio Fontana, per favorire la ripresa economica dopo l’emergenza Coronavirus che ha impegnato 3,5 miliardi di euro per realizzare opere dal valore complessivo di 5,5 miliardi.
Opere di riqualificazione che apporteranno miglioramenti anche al nodo ferroviario di Saronno, come ha spiegato sulla propria pagina Facebook il Comitato Viaggiatori Trenord del Nodo di Saronno, gruppo molto attento a tutto quello che ruota intorno al mondo dei pendolari.
«Regione Lombardia e Ferrovienord vogliono proseguire nel lavoro pluridecennale di manutenzione, aggiornamento, potenziamento, estensione della rete con alcuni interventi puntuali affiancati ad altri di peso veramente importante – scrive il gruppo – L’atto dovrà passare al vaglio del Consiglio Regionale per la ratifica con eventuali variazioni/integrazioni»
«Non è stato ancora chiarito ufficialmente che cosa siano i “39 treni” da acquisire al costo di 9.000.000€ l’uno – continua il comitato – se siano rotabili già parte dei piani d’acquisto che ora sono finanziati dal piano invece che con altre risorse, oppure aggiuntivi e che tipo di materiale siano. Attendiamo una futura DGR contenente il mandato esecutivo all’acquisto e i dettagli del caso. Prendendo atto davvero favorevolmente del grosso e utile investimento compiuto da Regione Lombardia, non possiamo che rimarcare quanto nell’aspetto operativo corrente, ossia l’erogazione dei servizi di trasporto, si dimostri al contrario una politica non di sviluppo ma di recessione; quindi auspicare che i nuovi grandi investimenti siano accompagnati anche da un efficace utilizzo delle infrastrutture, con treni frequenti, cadenzati e dall’arco di servizio ampio. (E senza rinvii a tempo indeterminato, ai quali siamo fin troppo abituati…)».
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