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“Il tribunale di Busto non chiuderà, aiutateci a salvare Legnano”

Il comitato per il decentramento della giustizia di Cassano D'Adda, Rho e Legnano chiede aiuto ai sindaci e ai colleghi avvocati del bustocco per salvare il sistema giustizia nel nord-ovest milanese coinvolgendo i sindaci

L’avvocato Franco Brumana (presidente del comitato per il decentramento della giustizia di Cassano D’Adda, Rho e Legnano) tranquillizza i colleghi di Busto Arsizio sulla possibilità che anche il tribunale cittadino possa essere nel mirino del ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri impegnata nel ridisegno della mappa della giustizia in Italia. Secondo l’avvocato Brumana in realtà le prospettive non sarebbero così nefaste per Busto Arsizio, che pure era citata nella lista dei tribunali da tagliare. «Il gruppo di lavoro istituito dal Ministro di Giustizia ha infatti predisposto una relazione nella quale si prevede la soppressione di 37 Tribunali su 57 tra quelli non collocati nei capoluoghi di provincia e di 160 sezioni distaccate su 220».

L’avvocato specifica che la selezione dei Tribunali da salvare è stata effettuata utilizzando in successione i seguenti filtri: popolazione superiore a 363.769 residenti, sopravvenienze superiori a 18.094, organico di almeno 20 unità, intangibilità di almeno tre degli attuali Tribunali di ogni Corte d’Appello. Secondo questi parametri, dunque «Il Tribunale di Busto Arsizio è stato indicato come il primo da salvare, perché è l’unico con una popolazione superiore al limite previsto». Gli altri sono quelli di Santa Maria Capua Vetere, Torre Annunziata, Velletri, Nola, Tivoli, Nocera Inferiore, Locri, Marsala, Termini Imerese, Civitavecchia, Gela, Larino, Barcellona Pozzo di Gotto, Patti, Spoleto, Melfi, Vallo della Lucania e Rovereto.

Per quanto riguarda le sezioni distaccate, invece, «la relazione del gruppo di lavoro ritiene che si debbano mantenere le sezioni distaccate che hanno un bacino di utenza superiore a 85.490 residenti e nel contempo sopravvenienze annue medie, nel quinquennio 2006/2009, superiori a 2.269». Non è ancora chiaro se Gallarate e Saronno dispongono di questo requisito. L’avvocato Brumana, inoltre, sottolinea che non sarebbe nemmeno necessario l’accorpamento della sezione staccata di Legnano a Busto in quanto «La sezione di Legnano supera di gran lunga i presupposti individuati dal gruppo di lavoro e quindi non dovrebbe essere in pericolo. Ciò nonostante resteremo vigili e ci attiveremo in tutti i modi per contrastare eventuali sorprese».

«Nel frattempo – continua il legale – attendiamo con fiducia la sentenza del TAR nella causa avviata contro i decreti palesemente illegittimi del giudice Livia Pomodoro, presidente del Tribunale di Milano, che sta tentando in tutti i modi di accentrare a Milano i procedimenti delle sezioni distaccate di Legnano, Rho e Cassano d’Adda». Il sogno, comunque, è quello di realizzare un nuovo tribunale del nord-ovest milanese per la riconosciuta necessità, da parte del Ministero di Giustizia, di decongestionare i Tribunali delle grandi aree metropolitane (quindi anche il Tribunale di Milano) prospettando l’istituzione di nuove aule di giustizia. Ha così riaperto la speranza di un nuovo Tribunale del Nord Ovest milanese, che avrebbe un circondario superiore a 500.000 abitanti.

In conclusione il comitato sorto in difesa delle sedi di giustizia di Rho, Legnano e Cassano D’Adda non ritengono opportuno richiedere modifiche dei circondari esistenti confermando l’impegno di raggiungere l’obiettivo primario di salvare le attuali tre sezioni distaccate. «Esprimiamo comunque totale solidarietà a tutti coloro che si stanno interessando per mantenere in vita le sedi giudiziarie vicine al nostro territorio, anche perché sappiamo che frequentemente questi uffici trattano procedimenti che riguardano anche i nostri concittadini – dicono i legali del comitato che poi chiedono aiuto ai colleghi del Basso Varesotto – Ci attendiamo da Busto Arsizio, Gallarate e Saronno un’analoga solidarietà, possibilmente non condizionata da propositi di annessione al circondario del Tribunale di Busto Arsizio. Una prima iniziativa congiunta potrebbe essere costituita da un documento comune, sottoscritto dai sindaci di Busto Arsizio, di Gallarate, di Saronno, di Legnano, di Rho e di Cassano d’Adda, in rappresentanza politica anche degli altri comuni della zona, con il quale esigere che il riordino della geografia giudiziaria sia esercitato correttamente e quindi preservi le nostre sedi giudiziarie, come è stato indicato dal gruppo di lavoro ministeriale».

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 02 Maggio 2012
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