Federica Migliazza, portiere delle Azalee: “Mamma mi voleva ballerina”
La giovane classe '99, in prestito dal Gs Pero, si racconta e parla dei propri obiettivi e del sogno nel cassetto: "Indossare la maglia della Nazionale: servirà lavorare molto, ma i sogni a volte si avverano..."
Il calcio femminile in Italia è in forte e costante espansione, grazie ai successi e agli exploit delle ragazze azzurre guidate da Milena Bertolini.
Anche in provincia di Varese il calcio in rosa sta sempre più prendendo piede grazie alla passione di alcune giocatrici come Valentina Bergamaschi e grazie all’impegno di alcuni sodalizi locali tra cui le Azalee di Gallarate, che milita in serie C e dal luglio 2019 ha stretto un’importante collaborazione con la squadra di Saronno, l’Fbc.
Uno dei nuovi acquisti per la nuova stagione delle Azalee, insieme a Ilaria Mussari e Federica Clerici, è il portiere Federica Migliazza, classe ’99, in prestito dal GS Pero. Grintosa e determinata, nel giro della Rappresentativa Regionale Lombarda, è un vero e proprio personaggio a tutto tondo.
Quando è nata la tua passione per il calcio e come hai iniziato a intraprendere la carriera di atleta?
«Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 8 anni. Inizialmente mia madre ha provato a iscrivermi al corso di danza, ma non è andata benissimo. Mio fratello giocava a calcio e mio padre allenava i portieri. Mi è bastato provare un allenamento e non ho mai più smesso».
In quali club hai giocato e cosa ti aspetti dalla nuova avventura con le Azalee?
«Ho iniziato giocando in oratorio con i maschi, poi a 14 anni mi ha chiamato l’Inter dove sono rimasta un anno. Da li poi sono passata alle Dreamers che poi sono diventate l’attuale Gs Pero. Da questa nuova avventura mi aspetto molto, si sale di categoria e sono pronta a mettermi alla prova sotto tutti gli aspetti. Ovviamente l’obiettivo è quello di fare bene sia in campionato che in coppa. L’importante è dare sempre il massimo, il resto poi verrà da sé».
Giochi in porta, si dice che i portieri siano tutti un po’ matti: com’è Federica, sia atleticamente che caratterialmente?
«Mai frase fu più corretta. Non si è portieri se non si è un po matti. Atleticamente parlando sono una persona molto ambiziosa, decisa e testarda. Mi pongo tanti obiettivi e cerco sempre di fare di tutto per superarli. Chi mi ha allenato lo sa, sono anche molto critica verso me stessa. Caratterialmente sono una persona molto solare, aperta, a cui piace scherzare molto e a cui piace stare in compagnia».
Chi sono gli/le atleti/e da cui hai preso ispirazione?
«Parlando da portiere e da juventina ho sempre avuto il mito di Gigi Buffon, unico e insuperabile, mentre nel femminile mi ispiro molto al portiere olandese Sari van Veenendaal».
Come giudichi il movimento del calcio femminile in Italia?
«Quello del calcio femminile è un movimento in crescita, sopratutto dopo i mondiali femminili che si sono svolti in Francia. Ma siamo ancora molto indietro rispetto ad altri paesi. Basti solo pensare che ancora non esiste il professionismo…».
Raccontaci un po’ chi sei, cosa ti piace fare…
«Come dicevo prima sono una ragazza molto solare, che ama stare in compagnia e fare nuove amicizie. Mi piace molto leggere e sopratutto scrivere. Oltre al calcio, adoro viaggiare e sono un amante degli animali».
Progetti per il futuro, obiettivi? Sogni da realizzare? Come ti vedi domani?
«Mi sto iscrivendo alla facoltà di Scienze Motorie e Sportive con la speranza in futuro di lavorare e rimanere sempre in un ambito sportivo. Il sogno nel cassetto é quello di arrivare a indossare la maglia della Nazionale Maggiore. Ci vorrà tanto lavoro e tanto impegno. Ma a volte anche i sogni si avverano…».
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