Manifestazione silenziosa per protestare contro il progetto di legge Zan
Sabato 11 luglio alle ore 17 in Piazza Libertà si terrà una manifestazione silenziosa per protestare contro il progetto di Legge Zan conosciuto come "legge contro l'omofobia". La nota firmata dai promotori della manifestazione
Sabato 11 luglio alle ore 17 in Piazza Libertà si terrà una manifestazione silenziosa per protestare contro il progetto di Legge Zan conosciuto come “legge contro l’omofobia”.
Di seguito la nota firmata dai promotori della manifestazione
In premessa deve essere chiaro che nessuno dei promotori è sia pur lontanamente contrario al riconoscimento pieno dei diritti costituzionali delle persone con orientamenti omosessuali e tantomeno mostra tolleranza verso qualsiasi forma di discriminazione verbale o fisica nei loro confronti.
Ci chiediamo però insieme a decine di insigni giuristi e costituzionalisti come Sabino Cassese e Alfredo Mantovano e a numerosi esponenti del mondo LGBT come Mauro Coruzzi in arte Platinette e del femminismo militante come Marina Terragni se davvero sia necessaria in questo momento una legge specifica dal momento che il Codice di diritto penale già prevede numerose fattispecie di reato contro ogni forma di violenza di singoli o di gruppo, discriminazione, mobbing.
Viceversa la formulazione degli articoli fa sorgere il dubbio di una possibile discriminazione al contrario prevedendo di sanzionare in modo pesante non solo i comportamenti ma le idee e le opinioni. Ciò contrasta con l’articolo 21 della nostra Costituzione e apre un varco pericoloso verso la limitazione della libertà di pensiero come hanno ricordato recentemente i vescovi italiani nella dichiarazione del 10 giugno scorso in cui denunciano il rischio “di derive liberticide”.
Non ci fidiamo gran che delle dichiarazioni dell’estensore del disegno di legge onorevole Zan quando afferma che resterà garantito il diritto di pensare che l’unica famiglia possibile sia quella eterosessuale, che la chiesa potrà continuare a professare la propria antropologia basata sulla Bibbia “…maschio e femmina li creo” (Genesi, 1, 26-28) e che le famiglie cattoliche potranno continuare a educare in tal senso i propri figli. Constatiamo infatti che in altri paesi come la Spagna che hanno adottato leggi analoghe numerose persone – perfino preti e vescovi – sono andati a processo per aver dichiarato cose simili.
La nostra società già troppo dilaniata da divisioni e delegittimazioni reciproche non ha proprio bisogno in questo momento di aprire anche questo fronte polemico.
Chiunque voglia essere presente secondo le modalità indicate (portarsi un libro da leggere, indossare la mascherina e garantire il distanziamento) sarà ovviamente il benvenuto. Teniamo tuttavia a precisare che non saranno consentite strumentalizzazioni del gesto a fini partitici o elettorali.
Per i promotori il portavoce
Lucio Bergamaschi
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