Droga, tatuaggi, rap e coltellate: blitz all’alba dei carabinieri
Una coltellata, poi le minacce: “Non devi parlare”. È il maggio 2019, in una corte del centro storico di Saronno: basta una lamentela per la scarsa qualità della droga fornita, a scatenare la violenza del gruppo di spacciatori.
Una organizzazione “familiare”, tre fratelli italiani, tra cui due gemelli del 1991: erano loro a reggere gli affari di un gruppo formato complessivamente da nove persone, in grado di “smerciare” fino a 30mila euro di hashish, marijuana e cocaina.
«Un embrione di organizzazione territoriale», dice il capitano Pietro Laghezza, della compagnia carabinieri di Saronno che – con il Nucleo Radiomobile – ha coordinato le indagini. Un gruppo cioè in grado di controllare i movimenti sul territorio e spaventare anche possibili testimoni.
L’inchiesta è partita a dicembre 2018, «a seguito degli arresti di alcuni acquirenti, in possesso di alcuni chili di marijuana», spiega il sostituto procuratore Nadia Calcaterra. «Uno degli arrestati aveva ammesso di aver acquistato da tre fratelli arrestati, due dei quali gemelli del 1991». L’altro invece era spaventatissimo dalla violenza minacciata dal gruppo.
Intercettazioni ambientali in carcere e riscontri sulle utenze telefoniche, poi anche intercettazioni ambientali sui veicoli hanno consentito di ricostruire un ampio giro di affari, nel Saronnese (con cessioni anche a minori e nei dintorni delle scuole) e anche su Milano.
A reggere le fila del gruppo (sei italiani, due albanesi, un marocchino) c’erano i fratelli Scali, i due gemelli e anche il terzo fratello, Oscar, in arte “Oscaritoss Way”, «un fashion blogger, ben inserito nel mondo del’hip hop e del rap», molto conosciuto e quindi con accesso anche ad un certo tipo di clientela.
Alcune cessioni in un evento milanese dedicato al mondo dei tatuaggi, a maggio 2019. Ai due gemelli, oltre che lo spaccio come per tutti gli altri, viene contestato anche il reato di lesioni personali, per l’episodio ai danni dell’acquirente “deluso”: palestrati e tatuati, sapevano far paura, nel Saronnese.
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