Faberlab si sposta a Saronno
Nella nuova sede all'interno della ex Lesa, a due passi dalla stazione ferroviaria, ci sarà le nuova super stampante 3D per la plastica
Un centinaio di metri quadrati ricavati nel cuore di quell’ecosistema dell’innovazione che è l’area ex Lesa di Saronno, azienda specializzata nella produzione di componenti elettrici e giradischi portatili che negli ultimi anni ha accolto ambienti avanzati di condivisione, ricerca, produzione e servizio. Un solco perfettamente a misura di Faberlab, il Digital innovation hub (Dih) nato dalla volontà di Confartigianato Varese di offrire alle aziende (e non solo) un luogo in grado di combinare innovazione e saper fare.
Ed è proprio nell’immobile riqualificato al civico 21 di via Ferrari che diventerà operativa entro le prime due settimane di luglio la nuova sede di Faberlab.
Fenomenale la location, ricavata nella zona della provincia più prossima all’area metropolitana milanese e a due passi dalla terza stazione ferroviaria per importanza della Lombardia tra quelle gestite da Ferrovienord.
Una scelta ben ponderata, che permette al Faberlab di completare il percorso iniziato con l’inaugurazione del 2014, diventando a tutti gli effetti il luogo della progettazione, dell’innovazione e dell’azione. Una sorta di ponte di collegamento tra know how territoriale e spinte generatrici provenienti dal comparto di Milano. Un luogo unico per scelta e tipologia di investimenti. Non è dunque un caso che proprio qui abbia già preso posto l’innovativa Arburg Freeformer 200 3X deputata alla stampa 3D per la plastica.
GRANULI CERTIFICATI: SI VA AL CUORE DELLA PLASTICA
Un gioiello nato in Germania e del quale si era parlato in anteprima proprio a Tradate lo scorso anno. Già allora i tecnici non avevano usato mezzi termini a proposito di questa apparecchiatura che «si rivolge a chi ha la necessità di produrre con tecnologia 3D, quindi Fdm, e in particolar modo a chi ha l’esigenza di trattare un materiale, cioè un grano di polimero, originale, vale a dire conosciuto, e con certificazione delle caratteristiche meccaniche e chimiche». «Quello che differenzia Freeformer da altri prodotti sul mercato, con medesima tecnologia, è infatti che l’alimentazione della macchina avviene con il granulo e non con il filamento» precisa Davide Baldi, responsabile del laboratorio dove l’apparecchio è stato installato ed è entrato a pieno regime nei giorni scorsi sotto lo sguardo dell’ingegner Ilaria Restelli.
«Arburg è un nome che non ha bisogno di presentazione, è leader mondiale del suo settore, e con la Freeformer possiamo dire che la stampa 3D non ha più limiti». Per più di un motivo. Il primo: è l’unica che consente di stampare da granuli, senza richiedere l’eventuale certificazione dei filamenti. Il secondo: essendo dotata di due estrusori, garantisce la prova di compatibilità tra materiali. Senza entrare troppo nel tecnico, Freeformer infine permette di stampare anche componenti funzionali in policarbonato secondo il metodo della produzione additiva industriale con caratteristiche ottiche che si avvicinano all’iniezione.
«L’accordo con Arburg, e la nuova centralità acquisita con la sede di Saronno, faranno di Faberlab un punto di riferimento nazionale unico per la prototipazione del materiale plastico» dice Baldi, che assicura porte aperte (in sicurezza anti Covid) alle aziende.
CENTRO DI SVILUPPO PER LE LE IMPRESE
«Non saremo un luogo dove depositare dei file ma un centro di sviluppo e supporto per le imprese, che qui potranno realizzare prototipi, prodotti personalizzati e piccole serie».
Non poca cosa nel bel mezzo del triangolo della plastica che si allunga dal Sud della provincia di Varese a Milano e Bergamo. Il nostro territorio, con circa 500 unità locali, è infatti il terzo dopo i due citati per numero di addetti (15mila circa) e alimenta da sempre una filiera storica di altissimo profilo.
«Un passo in avanti significativo lungo la strada dell’innovazione, determinante in un momento come questo che ha messo sotto gli occhi di tutti l’importanza dell’innovazione e della digitalizzazione» spiega Mauro Colombo, direttore generale di Confartigianato Varese, tra i principali fautori della doppia novità di Faberlab, la location e la Freeformer, che si va ad aggiungere alle stampanti in trasferimento da Tradate. Nell’ordine, la Projet 660 a tecnologia Mjf a polveri di gesso (specializzata nella fattura di prototipi estetici colorati); le tre stampanti 3D a filamento Fdm, vale a dire Sharebot ng, Makerbot replicator e Wasp 4070 per i modelli più grossi; la Formlabs 2 (tecnologia stereolitografica Sla a resina, di alta precisione); laser cut.
«I sei anni trascorsi a Tradate sono stati intensi, un laboratorio di innovazione e di sinergia con le imprese e il territorio, oltre che con le scuole – aggiunge Colombo –. Saronno diventa l’evoluzione di quel percorso, il passo successivo, il proseguimento di un disegno che sta mostrando i suoi tratti più forti e distintivi». Faberlab sempre più Digital Innovation Hub per le imprese e sempre più snodo tra la provincia di Varese e le aree a più elevata digitalizzazione della Lombardia produttiva: qui ci si ritrova, ci si contamina, si cresce, si migliora. Si creano anche reti di collaborazione e di business. Si generano opportunità.
«Inizia un nuovo percorso: siamo pronti, è la sfida che accompagna le imprese dove forse non ci si aspettava di dover andare anche per superare questa crisi così violenta e inaspettata».
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