Una stella solo per lui
di Angela Borghi
Il racconto della domenica è a cura della scuola di scrittura creativa Edizioni del Cavedio coordinata da Fiorenzo Croci.
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Yorgos aveva un segreto. Un amore, nascosto nella capanna degli attrezzi ai bordi del campo. La sua fanciulla di marmo. Senza braccia e divisa in due, tagliata poco sotto il busto candido. L’aveva riconosciuta appena pulita dalla terra che la ricopriva, la ricordava dai pochi anni di scuola: Afrodite, la dea dell’amore.
In una mattina di aprile piena di sole era salito dal sentiero in mezzo agli ulivi fino al suo piccolo podere sui terrazzamenti. Da lassù si vedeva il mare turchese di Milos entrare nelle insenature tra le rocce bianche e il giallo dei prati fioriti. Quest’anno aveva deciso di lavorare anche una parte di campo che non aveva mai zappato, perché più scoscesa e vicino alla montagna. E lì, dopo qualche ora di fatica, aveva trovato in un anfratto la statua addormentata. Un nodo di emozione gli stringeva la gola mentre la liberava dalla polvere, con gesti lenti e amorevoli, accarezzando i lineamenti dolci, il seno perfetto, i capelli. Il cuore tornava a battere forte ogni volta che andava a trovarla, nell’angolo della capanna dove l’aveva subito nascosta, coperta da una tela di sacco.
Ora Yorgos aveva paura. In paese era corsa la voce del suo ritrovamento. Forse qualcuno l’aveva visto, là sul campo, l’aveva spiato e aveva raccontato. Le navi degli ottomani riempivano il golfo e pattuglie di soldati controllavano quasi tutto sull’isola. Così una mattina presto si trovò due ufficiali alle porte di casa, con i loro cappelli ornati di lunghi fiocchi e i larghi pantaloni.
– Yorgos Kentrotas! Portaci a vedere la statua antica che hai trovato. –
Capì in un momento che l’aveva perduta.
La sera, quando ormai i turchi avevano sequestrato la sua Afrodite, sedeva sulla soglia di casa e si sentiva ancora più solo di quanto era stato negli ultimi anni, dopo la morte della moglie. Aspettò il tramonto e poi i suoi occhi, puntati al cielo viola che si colorava di nero, trovarono la stella che si illuminava per prima.Quella sera la sua luce era solo per lui.
Racconto di Angela Borghi, illustrazione di Marzia Nigro
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