Attac Saronno: “Salviamo i Comuni dal default, non rinegoziamo i mutui”
Attac Saronno ha proceduto nei giorni scorsi all'invio a tutti i sindaci e ad alcuni consiglieri della provincia di Varese di una comunicazione per invitarli a non rinegoziare i debiti con Cassa Depositi e Prestiti
Attac Saronno ha proceduto nei giorni scorsi all’invio a tutti i sindaci e ad alcuni consiglieri della provincia di Varese di una comunicazione, accompagnata da una bozza di delibera alternativa e dalla documentazione correlata per invitarli a non rinegoziare i debiti con Cassa Depositi e Prestiti. A Saronno, in particolare, la votazione si svolgerà stasera (mercoledì 20 maggio)
Nella seduta di questa sera, anche il Comune di Saronno, insieme agli altri comuni della nostra provincia e d’Italia (entro il 27 maggio), dovrà decidere se aderire o no alla proposta di rinegoziazione dei mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti, la “banca (quasi) pubblica” nata per essere al servizio degli Enti Locali.
I Comuni sono tutti a rischio default, tanto quelli che, prima della pandemia, si trovavano in stato di disavanzo, quanto quelli che, pur disponendo di risorse libere dall’avanzo di amministrazione, le stanno velocemente prosciugando per rispondere all’emergenza sanitaria, economica e sociale.
La filosofia di queste operazioni è la stessa di quella dei TITOLI DERIVATI: rinegoziare un vantaggio economico immediato che tuttavia comporta un onere finanziario complessivo maggiore, che il Comune pagherà negli esercizi finanziari futuri.
La riduzione del tasso di interesse è minima: pochi centesimi di punto e i tassi rimangono intorno al 4,2% molto al di sopra di quelli di mercato.
Il tutto è spinto anche da una normativa che ha reso ordinario l’utilizzo di risorse straordinarie (come dovrebbero essere quelle della rinegoziazione) per spese correnti.
Un meccanismo analogo a quello che ha consentito di utilizzare per decenni gli oneri di urbanizzazione per finanziare le spese correnti dei Comuni con tragiche conseguenze per la devastazione del territorio, sempre più cementificato, e dell’ambiente. E a Saronno lo vediamo e lo vedremo bene, dati i provvedimenti presi nell’ultimo anno dalla maggioranza di centrodestra, per lo più basati su un Piano di Governo del Territorio votato dal Centrosinistra precedentemente al governo della città.
Cassa Depositi e Prestiti persevera nel ruolo di operatore finanziario speculativo, invece di adempiere alle finalità originarie di Servizio di interesse economico generale che valorizza i risparmi depositati dai cittadini alle Poste, a vantaggio degli investimenti degli Enti Locali, come stabilito dall’art. 10 del DM Economia del 6 ottobre 2004.
Dentro l’emergenza sanitaria, economica e sociale, il nostro Comune, già messo con le spalle al muro da decenni di politiche di austerità, rischia il fallimento e, con esso, tutta la nostra comunità.
Ai Sindaci e ai consiglieri comunali di Saronno e di tutta la provincia di Varese, cui stiamo inviando tutta la documentazione necessaria, chiediamo di:
1. non aderire alla proposta di rinegoziazione dei mutui fatta da Cassa Depositi e Prestiti e di rivendicare per il biennio 2020-2021 mutui a tasso zero per gli investimenti dei Comuni;
2. chiedere urgentemente al Governo la sospensione del patto di stabilità interno e del pareggio di bilancio per i Comuni, analogamente a quanto fatto dall’Ue per gli Stati;
3. rivendicare l’approvazione del decreto attuativo dell’art. 39 del DL 162/2019, convertito nella Legge n. 8/2020 , che prevede l’accollo allo Stato dei mutui in essere con Cassa Depositi e Prestiti, al fine di ridurne drasticamente i tassi di interesse;
4. annullare tutti i debiti dovuti a derivati anche in base alla recente sentenza della Cassazione del 12 Maggio 2020 che vede sanciti i diritti del Comune di Cattolica contro BNL Spa.
ATTAC SARONNO
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