Obiettivo Saronno: “Chiediamo al Comune trasparenza sulla gestione dei pacchi alimentari”
Nota stampa dell'associazione Obiettivo Saronno, che chiede all'amministrazione Fagioli trasparenza sulla gestione delle risorse stanziate dal governo per i beni di prima necessità
Apprendiamo da un comunicato dell’Assessore Tosi che oggi finalmente “dovrebbe iniziare” (dopo più di due settimane) la distribuzione dei pacchi di beni di prima necessità con i fondi messi a disposizione dal Governo tramite l’ordinanza emessa in Gazzetta Ufficiale il 29 Marzo 2020 https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/03/30/20A01942/sg.
Tale ordinanza mette a disposizione “risorse da contabilizzare nei bilanci degli enti a titolo di misure urgenti di solidarietà alimentare”: a Saronno, che ha una popolazione di circa 40.000 abitanti, tali risorse ammontano a 208.961,15 euro.
Al fine di disporre sull’utilizzo delle risorse, in data 7 Aprile 2020, è stata emessa dal nostro Comune una delibera di giunta dalla cui lettura, confrontata con l’ordinanza del Governo, scaturiscono le seguenti osservazioni:
1. Fra le due opzioni di acquisizione: “a) di buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato da ciascun comune nel proprio sito istituzionaleb) di generi alimentari o prodotti di prima necessità”, la nostra Amministrazione ha optato per la seconda, togliendo di fatto ai cittadini saronnesi la possibilità di scegliere quali siano le proprie personali necessità in ambito alimentare e di igiene personale.Non si è considerato, infatti, che alcuni cittadini potrebbero avere intolleranze alimentari di diverso tipo o avere la necessità di utilizzare prodotti specifici per l’igiene personale.Al fine di salvaguardare la possibilità di scelta da parte dei cittadini saronnesi, sarebbe bastato emettere buoni spesa controllati: inoltre, alcuni esercizi commerciali garantiscono uno sconto ulteriore del 10/15 % sull’importo del buono.
2. Sappiamo che “L’ufficio dei servizi sociali di ciascun Comune individua la platea dei beneficiari ed il relativo contributo tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da virus Covid-19 e tra quelli in stato di bisogno, per soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali con priorità per quelli non già assegnatari di sostegno pubblico” ma nella delibera di giunta, e in nessun altro comunicato emesso dal Comune sul tema, non sono esplicitati i criteri di assegnazione del pacco con beni di prima necessità. I cittadini interessati devono fare richiesta tramite una telefonata in Comune, rispondere a un questionario le cui domande sono note solo a chi telefona e solo all’atto della telefonata: non è presente alcuna informativa sul sito web del Comune, né la pubblicazione di un modulo da compilare per fare richiesta del pacco.Non ci sembra questo un metodo che garantisce trasparenza di informazione e di gestione dell’assegnazione (o meno) del pacco. Inoltre, la richiesta tramite telefonata “al buio” lede la dignità del cittadino saronnese in difficoltà.
3. Leggiamo che in questa prima fase il Comune spenderà 60.000 euro dei 208.961,15 a disposizione: chiediamo trasparenza di informazione nella modalità di spesa e sulla tempistica di spesa dei rimanenti 149.000 euro (circa)
4. Leggiamo, poi, che il Comune ha incaricato tre associazioni del territorio alle operazioni di approvvigionamento, confezionamento, stoccaggio e consegna pacchi alimentari e provvederà con apposita liquidazione al riconoscimento del contributo assegnato ad ogni singola associazione, per i prodotti acquistati e distribuiti, dietro presentazione di copia fattura dei fornitori e di relazione delle attività svolte nel limite massimo di € 20.000,00 per ognuna delle associazioni stesse. Ci domandiamo in base a quale criterio sia stata stabilita la somma di 20.000 euro per associazione e proponiamo che la rendicontazione di spesa da parte delle associazioni sia resa disponibile alla consultazione dei cittadini saronnesi.
5. “La scelta del pacco alimentare nasce innanzitutto dalla necessità di evitare il più possibile che i cittadini escano da casa per acquistare generi alimentari ed altro”, si legge su un comunicato stampa del Comune, salvo poi nello stesso comunicato affermare che in una delle associazioni coinvolte le operazioni di gestione dei pacchi alimentari la distribuzione del pacco avverrà in loco dove i cittadini “riceveranno una tessera per l’acquisto dei medesimi beni di prima necessità”. Si annulla, perciò, la motivazione della scelta del pacco rispetto al buono. Inoltre, non è chiaro a cosa serva la “tessera”: per acquistare i generi di prima necessità ? Dove ? 6. Inoltre, i Comuni possono destinare alle misure urgenti di solidarietà alimentare di cui alla citata ordinanza del Governo, anche eventuali donazioni. A tal fine è autorizzata l’apertura di appositi conti correnti bancari presso il proprio tesoriere o conti correnti postali onde fare confluire le citate donazioni. Invitiamo perciò la giunta Comunale ad approfittare di tale misura per dare ai cittadini saronnesi l’opportunità di essere di aiuto per i propri concittadini in difficoltà.
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