Aiuti alimentari, Gadda (IV): “Sblocco risorse 5×1000 vero piano shock per il sociale “
La deputata di Italia Viva torna a riproporre lo sblocco dei fondi durante la visita al Banco Alimentare del Lazio a cui ha partecipato insieme alla Ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova
«La rete del volontariato è un fortissimo strumento di coesione sociale e oggi più che mai ne stiamo apprezzando l’importanza in un momento in cui i bisogni delle persone e delle famiglie rischiano di esplodere. Per questo dall’inizio dell’emergenza chiedo che venga subito firmato il decreto collegato alla riforma del Terzo Settore sul 5×1000: è già pronto e rappresenterebbe un vero Piano Shock per il sociale, facendo entrare liquidità al Non Profit per quasi un miliardo di euro, se pensiamo solo alle ultime due annualità».
Così Maria Chiara Gadda, deputata di Italia Viva e promotrice della legge antispreco sulle donazioni, anticipando il deposito di una interpellanza urgente alla Camera sullo sblocco del 5×1000, a margine della visita al Banco Alimentare del Lazio a cui ha partecipato insieme alla Ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova.
«Il valore del Terzo Settore é certamente legato in questa fase alla distribuzione capillare di beni di prima necessità, ma é fondamentale anche per la presa in carico delle persone più fragili, oggi maggiormente esposte al rischio di emarginazione sociale. Con la ministra Teresa Bellanova abbiamo visitato questa mattina la sede regionale del Banco Alimentare Lazio e desidero simbolicamente ringraziare migliaia di volontari che sono impegnati su questo fronte. Questa esperienza ci sta insegnando quanto una rete strutturata di Terzo Settore sia fondamentale per rispondere in modo efficiente e capillare al bisogno crescente di protezione sociale. Arriveranno presto derrate alimentari a disposizione degli enti, grazie ai 50 milioni di euro stanziati sugli aiuti alimentari attraverso il Fondo Indigenti, a cui si aggiungono 6 milioni per latte fresco e 14 su formaggi. Anche i 400 milioni di euro per i buoni spesa attraverso i comuni, sono un primo passo importante. Desidero in questa fase ricordare anche le agevolazioni fiscali sulle donazioni da parte di imprese e cittadini, introdotte con la riforma del Terzo Settore e la legge antispreco di cui sono stata promotrice nel 2016 e che in questa emergenza è stata ampliata ad un paniere ancora più ampio di beni. Conoscere queste possibilità, può invogliare a donare di più. Rimane un ultimo tassello per il quale mi sto battendo – conclude – Serve sbloccare il 5×1000 ed evitare che gli enti paghino l’IVA sugli acquisti per l’emergenza».
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