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La Protezione Civile: “Rimane alta l’allerta incendi boschivi”

Senza piogge in vista e con il rinforzo dei venti la Protezione Civile ribadisce l'allerta per il rischio di incendi nei boschi

fronte incendio boschi

Pioggia non ancora in vista e vento in rinforzo. È questo il mix che porta la Protezione Civile di Regione Lombardia a confermare l’allerta per il rischio incendi boschivi su diverse aree della regione.

“Il 7 gennaio è previsto un moderato rinforzo del vento in montagna -si legge nel bollettino diffuso nelle scorse ore- con valori localmente più elevati su Nordovest e fascia alpina (e in tarda serata sull’Oltrepò pavese), in particolare oltre i 1000 metri”. Proprio per questo “in conseguenza dell’assenza di precipitazioni previste e degli incendi boschivi verificatisi nei giorni scorsi sulle Prealpi centrali, si raccomanda comunque per i prossimi giorni di mantenere adeguate azioni di sorveglianza e pattugliamento del territorio, ove ritenuto più opportuno a livello locale e che dovranno riguardare prevalentemente i Comuni ricadenti nelle classi di rischio 3, 4 e 5 del Piano regionale delle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi e i Comuni colpiti dagli incendi recenti”.

L’allerta è gialla, quella di ordinaria criticità, e interessa praticamente tutto il territorio montano e prealpino della regione. Per quanto riguarda il Varesotto riguarda sia tutta l’area del Verbano con le Comunità Montane (Valli Luinesi, Valcuvia, Valganna e Valmarchirolo, Valceresio) e il parco Campo dei Fiori e sia quella che viene definita area Pedemontana Occidentale che abbraccia parte delle province di Varese, Como e Lecco e comprende i parchi Pineta di Appiano Gentile e Tradate, Valle Ticino, Spina verde di Como, Valle del Lambro, Montevecchia e Valle del Curone, Parco Adda Nord.

Allerte di questo tipo vanno prese molto seriamente, a partire dai comportamenti di ogni cittadino. È bene infatti ricordare che il maxi incendio che esattamente un anno fa aveva interessato il Monte Martica partì per una disattenzione. Un’imprudenza che causò danni a 400 ettari di bosco e per la quale la persona ritenuta responsabile dovrà affrontare un processo e la richiesta di una maxi sanzione da 7,5 milioni di euro.

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Pubblicato il 07 Gennaio 2020
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