Tariffa minima per la mensa e affido d’emergenza: più supporto a chi accoglie minori
Il tavolo politico del Piano di Zona ha approvato il documento operativo per l’affido familiare. La presidente Meraviglia: «L'obiettivo è favorire l’accoglienza da parte delle famiglie»
Tariffa minima per la mensa dal prossimo anno scolastico e piena attuazione dell’affido d’emergenza, che è stata una modalità sperimentata con successo negli ultimi due anni. Sono due fra le più importanti novità contenute nella linee guida per l’affido familiare approvate a novembre dal tavolo politico del Piano di Zona del Legnanese.
L’affido familiare è l’intervento socio-assistenziale istituito per garantire al minore, temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo, il diritto di crescere all’interno di un nucleo familiare in grado di assicurargli le condizioni materiali, relazionali e affettive adeguate alla crescita psico-fisica. Il servizio per l’Affido familiare è gestito in forma associata dai comuni dell’Ambito Territoriale di Legnano tramite Azienda So.LE.
«Le linee guida sono state elaborate per stabilire uniformità di trattamento, all’interno dell’Ambito, per le famiglie che coraggiosamente si rendono disponibili ad accogliere un minore in difficoltà, e aiutarlo a fare con loro un pezzo di strada – spiega la presidente del tavolo politico del Legnanese, Franca Meraviglia. L’affido, laddove è possibile, è la modalità migliore per dare una mano a un minore in situazione di fragilità e alla sua famiglia di origine, ed è fattibile soltanto se c’è la disponibilità di famiglie “accoglienti”. Per questa ragione occorre che tali famiglie siano il più possibile supportate, anche sul piano economico. Le indicazioni che il tavolo politico del Piano di Zona ha dato al tavolo tecnico sono quindi state quelle di definire in un documento modalità di gestione del servizio che creassero le condizioni per un concreto supporto alle famiglie affidatarie e uniformità di trattamento. Il documento approvato si muove in questo senso, e, ringraziando i tecnico per l’ottimo lavoro fatto, ci auguriamo sia recepito da tutti i Comuni dell’Ambito».
In particolare, per quanto riguarda la tariffa della mensa, fino a oggi è a discrezione dei Comuni applicarne una particolare nei confronti delle famiglie con minori in affido, dal prossimo anno scolastico le linee guida indicano in un massimo di 1,94 euro a pasto, corrispondente alla tariffa minima media praticata alle famiglie con ISEE minimo. Per i Comuni si tratta di un’indicazione e non di un obbligo.
L’affido d’emergenza è una modalità di affido nel caso in cui il Servizio Tutela Minori si trovi nella situazione di collocare con urgenza un minore di età compresa tra gli 0 e i 5 anni in alternativa all’inserimento in struttura comunitaria, o per i quali è necessaria una temporanea e breve accoglienza. La durata di tale affido è di sei mesi e rinnovabile una sola volta per un massimo, quindi di dodici mesi, durante i quali il Servizio Tutela Minori o il Servizio Sociale Comunale devono definire il progetto a carico del minore e la sua famiglia d’origine. Le linee guida hanno fissato un rimborso specifico per queste situazioni, mentre il servizio per l’Affido di So.Le, che ha già in corso sono una valutazione e un sostegno mirato per queste situazioni, ha programmato per il 2020 una formazione ad hoc per le famiglie .
Dichiara la responsabile del servizio per l’Affido di Azienda So.Le Sara Marseglia: «Rimettendo mano alle linee guida, che nella loro versione precedente risalivano al 2015, si è voluta evidenziare l’importanza dell’affido familiare come alternativa al collocamento in comunità per i minori e riconoscere alle famiglie che si rendono disponibili ad accoglierli un ruolo cruciale nel partecipare e collaborare attivamente alla costruzione del progetto d’affido rivolto al minore e nel progetto di sostegno predisposto dal Servizio per l’Affido familiare. Abbiamo inoltre provveduto a rivedere la modulistica e a definire con la massima precisione possibile i ruoli giocati da tutti gli attori coinvolti nell’affido. Sempre a uso delle famiglie affidatarie abbiamo prodotto un vademecum che vuole fungere da guida ai servizi».
Da ricordare che l’affido familiare può essere consensuale (genitori concordi col progetto proposto dai servizi e disposto dal sindaco) o giudiziale (disposto dall’Autorità Giudiziaria). L’affido può essere a tempo pieno (Il minore vive stabilmente con la famiglia affidataria) o part-time (massimo 20 ore settimanali). E ancora eterofamiliare o intrafamiliare (entro il quarto grado di parentela). Gli oneri derivanti dall’affido familiare, per i minori sottoposti a provvedimento dell’autorità giudiziaria, per tutta la durata dello stesso sono sostenuti dal Comune in cui i genitori titolari della relativa potestà risiedono alla data di adozione del provvedimento.
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