Il Parco del Rugareto entra nella “famiglia” del Parco Pineta
L'area verde di vocazione agricola e ricca di sentieri sarà gestita dal più grande Parco Pineta, ma gli amministratori rassicurano: "Manterrà la sua identità e autonomia"
Anche il Parco del Rugareto entra nella “famiglia” del Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate. L’area verde, che vede come capofila il comune di Cislago, ha aderito alla direttiva della legge regionale sulla riforma delle aree protette. Lo stesso percorso amministrativo avviato dal Parco RTO e che dovrebbero attuare il Parco del Medio Olona e la Valle del Lanza nei prossimi mesi passando sotto la gestione del Parco Pineta. L’ingresso del Parco del Rugareto è stato presentato dal sindaco di Cislago, Gianluigi Cartabia, e dal presidente del Parco Pineta, Mario Clerici, nei giorni scorsi, direttamente all’ingresso dell’area verde, alla Cascina Visconta.
Il Parco del Rugareto si estende su un’area di 1.254 ettari, coinvolgendo quattro comuni: Cislago, Marnate, Gorla Minore e Rescaldina, oltre alla Città metropolitana Milano e la Provincia di Varese. Oltre a una ricca rete interna di sentieri che collega i quattro comuni vi è anche una sentieristica che unisce l’area al Parco Rto e al Medio Olona. Il principale torrente che lo attraversa è il Bozzente, che fa già parte del contratto di fiume di Regione Lombardia.
«Oggi siamo a incontrare il sindaco capofila del parco del Rugareto per sto accordo che vede la presa in carico della gestione dei parchi locai di interesse sovracomunale che continueranno a esistere come realtà singola – commenta Clerici -. Questo per evidenziare la volontà di fare sistema per promuovere le meraviglie che ci circondano. Anche oggi siamo di fronte a un panorama inaspettato dove l’uomo si immerge nella natura coltivando la terra e onorando chi l’ha messa a disposizione con la presenza di antichi luoghi di culto».
Soddisfatto anche il sindaco Cartabia: «Questa area protetta è uno dei primi boschi che c’è fuori dalla città metropolitana. È cresciuto molto a livello locale, è una risorsa per il territorio e va salvaguardato. Abbiamo fatto questa scelta, al di là della legge regionale che invita i Plis a riunirsi. Volevamo fare qualcosa di continuità territoriale e la logica ha voluto che il Parco Pineta diventasse la naturale conseguenza, sia dal punto vista faunistico ambientale, sia per continuità territoriale. Tutti i comuni hanno approvato gli obiettivi posti bella convenzione: conservare ambientali esistenti; recupero aree degradate e abbandonate; salvaguardia degli ambiti agricoli, che sono il vero punto di forza dell’area; fruizione sociale del territorio per tempo libero e annesse attività sportive; creazione dei corridoi protetti con altre realtà; vigilanza del territorio».
Gabriele Pozzi, responsabile ufficio operativo del Parco Rto: «Questo accordo parte da lontano ed è frutto di un percorso iniziato dieci anni fa, quando i tre plis hanno istituito un protocollo per servizi comuni, come le guardie volontarie e l’adesione ad alcuni bandi come il progetto sistema Olona».
Presente all’incontro anche Marco Moscoli della Pro Loco, che ha mostrato la chiesetta dedicata a Santa Maria, dove ogni anno, a giugno, si svolge una festa importante per il paese. «Venne costruita negli anni ’20 ed è dedicata a Santa Maria dove le mamme dei soldati in guerra vebivano a chiedere la grazia. Viene sempre fatta una festa campestre ala prima domenica di giugno, facendo i percorsi per conoscere il parco. Ed è sempre un successo: chi scopre quest’area ci torna spesso, anche solo per fare una passeggiata».
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