Varese con Como, Lecco e Monza. Ecco la proposta che sta attuando il Consiglio per le autonomie locali, presieduto dal presidente della provincia di Milano, Guido Podestà, e composto da tutti i presidenti delle altre provincie della Lombardia. L’ipotesi è stata stesa dal consiglio, come ribadisce Podestà in un articolo pubblicato oggi, mercoledì 26 settembre, sul Corriere della Sera. Si tratta di una proposta di come potrebbe essere divisa la Lombardia, i cui parametri si basano sulla legge del governo: almeno 350mila abitanti e 2.500 chilometri quadrati. (nella foto: la nuova mappa disegnata dal Corriere della sera)
 

Ed ecco come avviene la suddivisione secondo la mappa del Cal: Milano diventa Area metropolitana; Pavia, Bergamo e Brescia, rimangono invariate; per Mantova e Sondrio, seppur non rispettino i parametri di legge verranno chieste delle deroghe alla legge per via della loro conformazione territoriale; Lodi e Cremona vengono unite; mentre si crea una maxi provincia nel nord-ovest della Lombardia, composta appunto da Varese-Como-Lecco-Monza. Quest’ultima diventa una sorta di maxi-area Pedemontana, dalla conformazione territoriale molto frastagliata, ma la cui unità raggiunge i parametri di legge. Secondo Podestà non si poteva chiedere altre deroghe per Varese, non ci sono abbastanza basi per l’autonomia di una provincia troppo piccola secondo i paletti fissati.
 

Ora, la prossima tappa, è il 2 ottobre, quando si riunirà il Consiglio per le autonomie locali. In quella data dovrà uscire la proposta definitiva che la Regione dovrà presentare a Roma. Difficile dire ora se le indicazioni di singoli comuni varesini come Busto Arsizio e Saronno (che vogliono andare con la “Città metropolitana”) saranno ascoltate.