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“Città metropolitana, i comuni non perderanno la loro autonomia”

In una lettera le risposte del sindaco Luciano Porro e dell'assessore Nigro alle critiche alla scelta di richiedere l'uscita dalla provincia di Varese verso l'area milanese

Saronno e la Città Metropolitana di Milano Dopo la promulgazione della legge n. 135 del 7 agosto 2012 che consente ai comuni contigui a grandi città di esprimersi sull’ingresso nelle costituende Città Metropolitane, l’Amministrazione di Saronno ha avviato un percorso di consultazione che ha portato il Consiglio Comunale a richiedere agli organi competenti di essere parte di questo percorso sin dalla fase iniziale. Riteniamo questa scelta importante per la città, per molteplici ragioni. Saronno è parte integrante dell’area metropolitana da sempre e pensare che i suoi problemi si governano mantenendola divisa dalla Città metropolitana è piuttosto miope.

Già oggi la forza di attrazione del capoluogo regionale è prevalente rispetto a quella che sarà la grande Provincia Prealpina in cui è destinata a trovare allocazione l’attuale provincia di Varese. Sotto innumerevoli profili (economico, sociale, culturale e quello delle reti infrastrutturali) Saronno è integrata in misura considerevole con l’area metropolitana. Il governo dei servizi integrati è sensato pensarlo, pertanto, all’interno della Città metropolitana. E’ opinione diffusa, in particolare, che in realtà urbane, le problematiche complesse si possono affrontare e risolvere, in modo più efficiente ed efficace, con la creazione di un unico e specifico centro decisionale amministrativo, dedicato proprio alla composizione e cura degli interessi, comuni a tutta l’area e non frazionabili, e all’organizzazione e gestione dei servizi pubblici di interesse generale di dimensione sovracomunale non programmabili e non governabili, in modo ottimale, dalle singole realtà municipali.

Nel dibattito sviluppatosi in questi giorni, da più parti è stato richiesto di approfondire quali saranno i vantaggi per i cittadini. Oggi, in assenza dei decreti governativi sulle funzioni e sulle competenze delle città metropolitane e delle province, è prematuro ipotizzare scenari. È evidente, però, pur in presenza di aspetti critici che dovranno essere sciolti, che è da tempo sentita l’esigenza di creare un distinto modello di governo per le grandi aree urbane ad alta densità insediativa. Dove risaltano relazioni economiche e culturali fortemente integrate e interessi complessi che superano i singoli confini comunali, dove è presente anche una forte esigenza di fruizione comune di servizi generali essenziali per la vita sociale contemporanea. Le aspirazioni della città, la sua ripresa economica, la valorizzazione delle potenzialità delle are industriali dismesse, il mantenimento del suo ruolo di centro servizi del territorio, l’auspicio che possa diventare sede di funzioni di interesse regionale si potrà meglio tutelare stando vicini alle sedi dove vengono assunte le decisioni di rilievo.

Si rassicurino, infine, tutti i cittadini, le forze politiche, sociali ed economiche, le associazioni: i comuni non perderanno la loro autonomia e l’Amministrazione sottoporrà al vaglio dei cittadini la scelta finale, anche se il governo dovesse decidere, in prima battuta, che la città di Saronno ha titolo ad entrare da subito nella Città metropolitana. Non può che essere così per una amministrazione a vocazione democratica.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 04 Ottobre 2012
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