«Proseguiremo con il presidio ma non interrompiamo il lavoro». I dipendenti del Salumificio Ceriani di Uboldo si sono riuniti in assemblea venerdì mattina e hanno deciso, oltre all’ingiunzione di pagamento, quali azioni di protesta intraprendere per cercare di ottenere di ottenere i sette mesi di stipendio arretrato. La Ceriani spa è in forte crisi da diversi anni, ma la situazione è crollata dopo che il 4 ottobre scorso il tribunale di Busto ha revocato il concordato preventivo. Da qui la protesta dei lavoratori iniziata nei giorni scorso.
L’azienda dice che sono in corso delle trattative con dei possibili acquirenti, ma è ancora tutto in fase di trattativa. «Proprio per questo i lavoratori hanno deciso di attendere a mettere in campo azioni di protesta più pesanti – spiega Giuseppe Mottura della Flai-Cgil al termine dell’assemblea dei lavoratori -. Non sarà interrotto il lavoro mentre i dipendenti in cassa integrazione proseguiranno a turno con il presidio fuori dai cancelli dell’azienda, per far vedere alla proprietà che siamo lì ad aspettare delle risposte».
La situazione non è semplice: il 4 novembre scade anche la cassa integrazione e i lavoratori danno così tempo 15 giorni alla proprietà per far sapere cosa ne sarà del loro futuro.