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“A breve ci prenderemo un altro edificio”

Il “Comitato autorganizzato saronnesi senza casa” distribuisce un comunicato nella notte: “L’emergenza abitativa è una realtà, abbiamo dimostrato che l’occupazione è possibile”

Sono rimasti soltanto i muri perimetrali dell’ex tintoria. Non c’è quasi più nulla: le operazioni di “messa in sicurezza” dell’area che era stata occupata per 24 giorni dai giovani del Comitato autorganizzato saronnesi senza casa, sono proseguite per tutta la giornata di martedì e andranno avanti in tono minore anche per mercoledì. Cinque i ragazzi che inizialmente avevano opposto una piccola resistenza e che sono stati portati in caserma dai carabinieri, ma la situazione non ha fermato il Comitato che, dopo un silenzio di alcune ore e un presidio in serata alla stazione di Saronno, ha rilasciato un comunicato nella notte tra martedì e mercoledì. Un comunicato dove si spiega ancora il perchè del gesto e dove si annunciano nuove occupazioni.

«24 giorni fa una delle tante case sfitte presenti sul territorio saronnese riprendeva vita: un gruppo di ragazzi e ragazze la occupa per viverci – si legge nel comunicato -. Si tolgono le ragnatele, si scrostano i muri, si stuccano i buchi. In pochi giorni la casa passa di proprietà: dal degrado a degli abitanti in carne e ossa. La vecchia tintoria, da più di un decennio in disuso e in abbandono, riprende colore. In poco più di tre settimane abbiamo vissuto la sorprendente solidarietà del vicinato, cogliamo l’occasione per ringraziarvi, vicini di Casa Veleni. Ci avete offerto cibo, mobili, abilità tecniche, ma ci avete soprattutto offerto un rapporto sincero.  

Poi lo sgombero di martedì. «Abbiamo vissuto per più di tre settimane in una casa occupata, dimostrando a chiunque sia in una situazione di difficoltà abitativa che esistono altre strade rispetto al subire passivamente, con vergogna, gli sfratti, gli affitti asfissianti, l’impossibilità di arrivare a fine mese – prosegue il comunicato -. Intanto a Saronno come in tutta Italia cresce l’emergenza abitativa: sempre più famiglie non riescono a sostenere le spese che avere un tetto sopra la testa comporta. Sempre più persone faticano per pagare mutui trentennali e affitti stellari, e di pari passo aumentano a dismisura gli sfratti e gli sgomberi, sempre più spesso effettuati grazie alla violenta presenza delle forze di Polizia».

«Noi abbiamo deciso di non aspettare che qualche istituzione caritatevole ci elemosinasse il suo aiuto per risolvere il nostro problema di avere una casa dove vivere. Abbiamo invece deciso di agire, e di aprire una delle migliaia di case vuote, presenti in tutta Saronno, dimostrando la percorribilità di questa strada – proseguono dal Comitato -. Il problema abitativo è una polveriera pronta ad esplodere in tutta Italia, e non sarà di certo la politica ad occuparsene, se non saremo noi i primi a farlo. La frenesia con cui i politici come Lara Comi si affannano a diffondere insicurezza e paura tra la popolazione è la cartina tornasole di questo ragionamento: chi si auto-organizza fa paura al potere, fa paura perchè dove non ci sono servi non ci sono capi – concludono -. Ci sembra davvero il minimo iniziare a riprendere possesso delle nostre esistenze, e la nostra esistenza ha bisogno di un tetto sozatto cui riposarsi. A breve ce ne prenderemo un’altro».

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 24 Ottobre 2012
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