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Anovo, il Comune come mediatore per salvare 200 posti di lavoro

Situazione delicata per l’azienda che ha dichiarato fallimento un anno fa: offerta di un’azienda di Origgio che non è stata giudicata favorevolmente dal curatore fallimentare

Prosegue la situazione di crisi alla Anovo di Saronno, azienda specializzata nella rigenerazione e riparazione di decoder e schermi medici. Dopo la dichiarazione di fallimento di circa un anno fa, anche l’amministrazione comunale sta seguendo da vicino la situazione dei 207 dipendenti tramite il consigliere delegato al lavoro Rino Cataneo: «La situazione è critica e molto delicata e come Amministrazione non possiamo restare a guardare mentre, per una mera questione economica, si cancellano oltre 200 posti di lavoro e si fa fallire un’azienda».

 

Quanto avvenuto negli ultimi mesi non mette per niente al sicuro i dipendenti. Il fallimento fu dichiarato a causa della decisione della casa madre francese, acquisita da un fondo, di rinunciare alla filiale italiana senza versare i milioni di euro in crediti dovuti. Le trattative per cercare di salvare l’azienda sono proseguite nei mesi, fino all’inizio dell’estate quando i lavoratori hanno bocciato l’idea di creare un’impresa sociale, investendo capitali propri sotto la guida degli esperti della Regione. I dipendenti hanno preferito dirigersi verso l’offerta di acquisizione di Deles, azienda con sede a Origgio e Uboldo che vuole allargare la propria attività nel settore in cui opera Anovo: si prevede nel progetto l’immediata occupazione di 20 dipendenti da aumentare progressivamente fino a 120 nel prossimo biennio. Ma la proposta è stata bocciata dal curatore fallimentare che non lo ritiene economicamente valido.

 

Dell’idea dei dipendenti anche il consigliere Cataneo: «Si tratta di una soluzione che darebbe l’opportunità a 207 persone di ottenere la cassa integrazione e garantirebbe un posto di lavoro alla metà di loro. Sarebbe un peccato, soprattutto in tempi duri come quelli attuali, rinunciare per una mera questione di soldi. Nei prossimi giorni incontreremo i sindacati, la società interessata ad acquisire, il curatore e anche l’istituto di credito proprietario delle stabile che non sarebbe più intenzionato a rinnovare il contratto d’affitto».

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 02 Novembre 2012
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