Crisi Iperdì: dalla riunione al ministero la conferma della cessione di Porto Ceresio
Il punto vendita di Porto Ceresio è nell'elenco dei dodici supermercati per i quali sono già stati conclusi accordi di cessione ad altri player della grande distribuzione
Il supermercato Iperdì di Porto Ceresio non chiuderà, ma passerà ad un altro proprietario.
La conferma arriva dalla riunione che si è svolta il 1° ottobre al Ministero dello Sviluppo Economico, dopo le pressioni sindacali per tutelare i dipendenti della catena di supermercati in crisi da alcuni mesi.
In base a quanto dichiarato dall’azienda GCA e riportato dai sindacati della Filcams – Cgil di Milano dopo l’incontro al Mise, i punti vendita si trovano in diverse situazioni. Quelli che saranno acquisiti da altri player nei prossimi giorni, quelli per i quali sono ancora in corso le trattative e quelli che invece saranno destinati alla chiusura.
Dodici punti vendita saranno ceduti a un nuovo player del settore: Treviglio, Bregnano, Paderno Dugnano, Lodi, Porto Ceresio, Trezzano, Rho, Cesano Maderno, Barlassina, Robbio, Lomazzo e Novi Ligure.
I punti vendita di Vittuone, Bollate, Desio, Cogliate, Cornate, Via Molise Milano, Pavia, San Colombano, Cislago, Guzzano e Cameri sono ancora in una fase di trattativa con altre due aziende che a dire della GCA vedrà la sua conclusione positiva entro massimo due settimane.
Non ci sono invece trattative in corso per sei punti vendita, quelli di Maffucci, Gessate, Gallarate, Oleggio, Milano via Ornato e Antegnate, che rischiano quindi la chiusura definitiva. Situazione grave anche per le aziende commerciali che orbitano intorno alla galassia GCA.
Altro elemento rilevante emerso durante l’incontro al Mise riguarda il futuro dei dipendenti: ci sarebbe infatti un esubero dichiarato di un terzo dei circa 800 lavoratori attualmente in forza.
La società di Monza, controllata dalla famiglia Franchini (tramite GCA General Market srl), ha fondatoupermercati SuperDì e IperDì nel 1994 e conta attualmente circa 40 punti vendita sparsi fra Piemonte, Liguria e Lombardia. È stata ammessa dal tribunale di Monza al concordato in bianco, dal 13 agosto.
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