Campo nomadi sdoppiato per fare spazio alle aziende. Lega: “Scelta amministrativa”
L'amministrazione comunale spiega la scelta effettuata motivando che non c'è alcuna decisione politica: "Problema lasciato irrisolto dal 2009"
«Non si tratta di nomadi, ma di residenti di Saronno da più di 20 anni, gli ultimi dei quali come stanziali certificati presso il campo nomadi. In via Deledda risultano destinate, per altrettante famiglie, 14 piazzole di sosta di 80 mq comprensive di 24 mq ciascuna per servizi igienici ed accessori. Il campo è dotato di una sala sociale comune, un campo giochi e viabilità interna che risultano a carico del Comune. La convenzione risulta scaduta nel 2009 ed abbiamo ereditato questo problema dalle passate amministrazioni che hanno preferito lavarsene le mani lasciando le cose come stavano».
Così la Lega Nord di Saronno replica alle accuse arrivate nelle ultime ore all’Amministrazione e alla maggioranza per la delibera di consiglio comunale che punta a spostare 4 piazzole da via Deledda a via Grandi per permettere ad alcune aziende di allargarsi e realizzare il ponte sul Lura per completare la pista ciclabile.
«L’Amministrazione – continua la nota – di qualunque colore politico sia, non può prescindere dalle pattuizioni attuate nel passato. Non è quindi possibile smantellare il campo nomadi attualmente in essere, perché non è abusivo e perché ci abitano residenti saronnesi a tutti gli effetti».
Non manca una nota di biasimo al Pd che ha criticato la scelta: «È esecrabile il comportamento di alcune forze di opposizione che stanno montando un caso politico su un problema lasciato da loro irresponsabilmente irrisolto. La scelta è prettamente amministrativa e non ha alcun risvolto politico. Chi usa terminologia diffamatoria e razzista contro cittadini saronnesi da oltre 20 anni, ha solo da vergognarsi. Altrettanto esecrabile è il comportamento di alcuni che vorrebbero impedire al Comune di esercitare i propri diritti sul proprio territorio impedendo addirittura una misura volta ad una maggiore autonomia sociale da parte di famiglie che oggi sono a carico dei Servizi Sociali».
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