L’altra faccia della ricerca: omaggio scientifico alle donne
Venerdì 9 marzo alle Serate della scienza dell'Insubrias Biopark le protagoniste saranno le scienziate
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Chiusura speciale per il ciclo di conferenze delle Serate della Scienza.
L’ultimo appuntamento, in programma per venerdì 9 marzo, alle ore 21, all’Insubrias Biopark di via Lepetit a Gerenzano, sarà dedicato alle donne che hanno contribuito in maniera significativa allo sviluppo scientifico fin dall’antichità.
Il ruolo di relatore sarà affidato alla dottoressa Silvia Stefanelli, laureata in Scienze naturali e docente di matematica e scienze nelle scuole secondarie di primo grado. Stefanelli, partendo dagli antichi Romani, passando per l’Ottocento fino ad arrivare ai giorni nostri, ripercorrerà il cammino di alcune donne che si sono distinte e contribuito al progresso della ricerca scientifica.
Il coinvolgimento delle donne nel campo della medicina ad esempio si è verificato in molte tra le più antiche civiltà. E mentre lo studio della filosofia e della natura nell’antica Grecia era aperto alle donne, nel Medioevo il fulcro dell’istruzione, della conservazione della sapienza e della ricerca era il monastero cristiano e alcune di queste comunità hanno permesso anche alle donne di contribuire alla ricerca scientifica. Ma la storia delle donne nella cultura e nella vita civile è stata una storia di emarginazione fino alla fine dell’Ottocento e in gran parte ancora fino alla metà del Novecento.
Silvia Stefanelli ripercorrerà la vita delle scienziate che, nella maggior parte dei casi, hanno lottato per affermarsi in contesti molto difficili e che con le loro scoperte hanno reso il mondo un mondo migliore. «Quello di venerdì è un appuntamento extra rispetto al calendario che avevamo programmato – spiegano il direttore della Fiirv Andrea Gambini e Marco Crespi di Scientificamente – Il contributo che le donne hanno dato alla scienza nel corso della storia è di straordinaria importanza, soprattutto se pensiamo a tutte le difficoltà che hanno dovuto superare per vedersi riconosciuti i propri meriti. Abbiamo, infatti, modelli straordinari di cui vale la pena ricordare certamente gli studi e le scoperte, ma soprattutto la loro capacità di raggiungere gli obiettivi. Venerdì parleremo di questi modelli straordinari e sarà il nostro modo per rendere omaggio a tutte le donne».
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