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Sosta a pagamento, proteste in viale Santuario

Una vicenda che ha causato non poche polemiche in città. E ci si è messo pure un parcheggiatore abusivo

Sosta a pagamento e parcheggiatore abusivo: proteste in viale Santuario

Non c’è pace per l’Amministrazione comunale dopo che ha reso a pagamento i venti stalli tra viale Santuario e via Varese.

A suscitare una nuova ondata di polemiche il ritorno, a pieno ritmo, del parcheggiatore abusivo che chiede una moneta in cambio dell’indicazione degli stalli liberi. Insomma chi parcheggia nella zona si trova non solo a dover pagare la sosta ma anche a fare i conti con la richiesta di fondi dell’abusivo.

Per capire il motivo della rabbia dei residenti, ma anche degli automobilisti che frequentano la zona, è necessario un riassunto di quanto accaduto.

Gli stalli, utilizzati da chi deve andare in biblioteca e al Santuario, fino a qualche settimana fa erano regolati con disco orario. Non ha caso nella zona “operava” un parcheggiatore abusivo che chiede una moneta dopo aver indicato il parcheggio.

Recentemente l’Amministrazione ha deciso di rendere la sosta a pagamento in tutta zona.

Una decisione criticatissima tanto che gli operai non avevano ancora finito di disegnare la segnaletica orizzontale che al comando di polizia locale erano arrivate le prime proteste.

A questo si aggiunge la presa di posizione dell’ex assessore alla Viabilità Roberto Barin che ha spiegato che la decisione non è, come dichiarato in una nota dall’Amministrazione, ascrivibile al piano parcheggi che non è mai stato applicato e che prevedeva solo la zona disco.

Tirata d’orecchie all’Amministrazione è arrivata anche dall’ex presidente del consiglio comunale Augusto Airoldi che ha chiesto al sindaco di “non essere il primo che in 500 anni rende inaccessibile il Santuario”.

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Pubblicato il 15 Aprile 2017
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