Gallera: “Indagheremo ma l’ospedale è sano”
L'assessore alla sanità e i massimi vertici di Asst e Ats cercano di fermare la spirale di panico che sta svuotando l'ospedale di pazienti: "Non è malasanità ma cronaca nera"
Fermare la spirale di panico che si è diffuso tra la popolazione che gravita sull’ospedale di Saronno è l’obiettivo che si è posto questo questa sera, durante una conferenza stampa convocata all’interno della direzione sanitaria dell’ospedale di Saronno, l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. Il responsabile della sanità lombarda ha comunicato i nomi dei componenti della commissione che si dovrà occupare di fare luce su quanto avvenuto all’interno del Pronto Soccorso dell’ospedale di Saronno.
Ne faranno parte Paola Lattuada, direttore generale dell’Agenzia di tutela della salute dell’insubria (Ats); Umberto Genovese docente di medicina legale e delle assicurazioni presso l’Università degli Studi di Milano; Nicola Montano docente di clinica medica presso l’Università degli studi di Milano; Francesco Auxilia, docente di igiene generale e applicata presso l’Università degli Studi di Milano; Antonio Pesenti docente di urgenza ed emergenza medico chirurgiche la facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Milano; Giovanni Muttillo, presidente del collegio Ipasvi interprovinciale Milano Lodi Monza Brianza; Gian Emilio Giuliani direttore della struttura complessa farmacia dell’Asst Nord Milano Annamaria Maestroni, direttore sanitario dell’ATS dell’insubria Giovanni Rulli direttore del Dipartimento programmazione acquisto e controllo dell’Ats dell’insubria. L’obiettivo della commissione sarà quello di scoprire se l’audit interno che nel 2013 non rilevò alcuno strano comportamento da parte del professor Leonardo Cazzaniga, arrestato insieme a Laura Taroni, abbia o meno operato in maniera corretta e trasparente.
Accanto a lui c’era il direttore generale della Asst Giuseppe Brazzoli che ha invitato i cittadini a fidarsi dei medici e di tutto il personale dell’ospedale saronnese composto da 400 dipendenti: «Quello che abbiamo letto sui giornali in questi giorni sono fatti di cronaca nera e non di mala sanità – ha detto Brazzoli ai numerosi giornalisti intervenuti – tutte le persone indagate che lavorano all’interno dell’ospedale sono state spostate ad altre mansioni e non si occupano più delle materie per le quali sono indagati».
“Delle 14 persone coinvolte nell’indagine – ha precisato Gallera – , le due persone arrestate sono state sospese, altri due soggetti coinvolti, il dottor Paolo Valentini, direttore medico di presidio e il dottor Nicola Scoppetta, direttore della struttura complessa di Pronto soccorso, che voglio chiarire sono solo oggetto di avviso di garanzia, per motivi di opportunita’ e di tutela, da lunedi’ saranno destinati ad altre attivita’ territoriali. Per le altre 8 persone coinvolte sono gia’ oggetto di valutazione da parte dell’ufficio procedimenti disciplinari, come previsto dalle norme contrattuali».
Sia da parte dell’assessore galera che da parte del direttore Brazzoli c’è stata la massima fermezza per cercare la verità e ed è stata ribadita la volontà di con lavorare con l’autorità giudiziaria.
La paura scatenata dall’inchiesta della procura di Busto Arsizio, in collaborazione con il nucleo operativo dei carabinieri di Saronno, ha letteralmente svuotato il pronto soccorso dell’ospedale della città degli amaretti. A fronte di una media di circa 150 accessi giornalieri al pronto soccorso in questi giorni si è verificato un vero e proprio crollo; poche decine, se non meno, i cittadini che si sono rivolti ai medici saronnese per le urgenze.
Da parte del direttore Brazzoli c’è stata anche la volontà di difendere l’operato dei medici e degli infermieri che lavorano tutti i giorni all’interno del nosocomio saronnese. Il direttore generale ha anche specificato che da quando lui è entrato in carica, ovvero dal 1 gennaio 2016, sono stati presi provvedimenti nei confronti delle persone che potevano essere coinvolte in questa vicenda.
Il primario dell’oncologia Claudio Verusio ha difeso, in modo molto accorato, la grande professionalità all’interno del proprio reparto e ha parlato della preoccupazione tra i degenti: «I pazienti hanno paura – ha detto – non è corretto dubitare della professionalità di tutti coloro che lavorano in questo ospedale. Non si può parlare di omertà diffusa io personalmente non ho mai sentito parlare del protocollo Cazzaniga».
Anche i medici anestesisti hanno voluto sottolineare che il dottor Leonardo Cazzaniga non era un anestesista del dell’ospedale di Saronno era un medico del pronto soccorso con una specializzazione da anestesista ma non ha mai praticato tale specializzazione in questo ospedale
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