Ha attirato Francesca Le Pera (39 anni), la donna dalla quale si stava separando, in una trappola e l’ha uccisa senza esitazione. Per questo il giudice Luisa Bovitutti ha condannato Angelo Barberio (44 anni) a 30 anni di carcere con l’aggravante della premeditazione.

Si è chiuso questa mattina il processo di primo grado con rito abbreviato nel Tribunale di Busto Arsizio con l’accoglimento della tesi accusatoria del pubblico ministero Nicola Rossato che ha portato numerosi elementi a sostegno dell’ipotesi accusatoria tra questi le terribili intercettazioni dei dialoghi in carcere in cui – sostanzialmente – ammette di averlo fatto per difendere il proprio onore. Respinta la tesi dell’avvocato dell’imputato che aveva puntato tutto sull’omicidio di impeto.

La mattina del 12 aprile 2015 Francesca Le Pera si presenta in via Quarto dei Mille a Gerenzano, attirata da Barberio con la menzogna della figlia che stava male. Nessuna lite tra i due, solo la volontà di vendicare con le coltellate l’onore ferito dalla moglie che aveva deciso di rifarsi una vita con un altro uomo. E proprio al suo nuovo fidanzato aveva mandato l’ultimo sms: “Se mi succede qualcosa sappi che sono qui”.

Soddisfazione da parte dell’avvocato Giovanni Pignataro di parte civile che rappresentava i genitori e i fratelli della vittima che hanno ottenuto il massimo in sede di rito abbreviato oltre ad un risarcimento complessivo di 700 mila euro.