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“Un giorno correremo la maratona insieme”

Nel processo ad un pirata della strada la toccante lettera di un 13enne che si è ritrovato il papà in stato vegetativo dopo l'investimento: "Farò il fisioterapista per rimetterti in piedi"

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Era una domenica mattina di luglio del 2014 quando è uscito con la sua bicicletta, approfittando dell’aria fresca del mattina, per una sgambata sulle strade tra Rovello Porro e Saronno. Da quel giorno è in stato vegetativo a causa di un giovane che proprio quella mattina ha deciso di non pensare più al mondo che lo circondava, preso dal delirio di una notte di alcol e droghe, di ritorno da un rave nel lodigiano (foto di repertorio).

Oggi quel giovane è sotto processo per aver investito il 51enne in bicicletta ed essere scappato, senza prestare soccorso, senza pensare alle conseguenze del suo gesto. A.C., 21 anni all’epoca dei fatti, se n’era tornato a casa ancora sotto effetto del mix di alcol e cocaina ingurgitato la sera prima, dopo aver litigato con un edicolante e aver parcheggiato l’auto sul posto dei disabili.

I carabinieri di Saronno lo troveranno qualche ora dopo, in casa sua, e lo denunceranno per tutta una serie di violazioni e reati. Importanti le testimonianze di chi quella mattina lo ha visto sfrecciare suonando il clacson ed eseguendo sorpassi azzardati, raccolte dai carabinieri e riportate durante il processo.

All’udienza di questa mattina in un’aula del tribunale di Busto Arsizio, l’imputato non si è presentato ma la moglie del 51enne sì e ha presentato ai giudici la lettera del figlio più piccolo della coppia che oggi ha 14 anni, un tema scritto a scuola in cui racconta come l’incidente che ha ridotto suo padre ad un vegetale lo ha spinto a iscriversi al liceo Sportivo per poi diventare fisioterapista: « Ti aiuterò a rimetterti in piedi e insieme parteciperemo ad una maratona ma non importa come la correremo, non importa se dovrò spingerti su una carrozzina – ha letto la madre in aula – l’importante sarà tagliare il traguardo insieme».

Una lettera estremamente toccante che racconta le difficoltà che sta attraversando una famiglia che aveva un padre e un marito che amava la propria famiglia, lo sport e in particolare il ciclismo. Ora è fermo da due anni in un letto di ospedale in coma. La moglie Catia ha raccontato il dramma familiare che sta vivendo insieme ai figli ma non ha potuto guardare negli occhi il ragazzo che ha causato tutto questo. Il 26 ottobre  ci saranno le richieste di pena del pm e le conclusioni del legale.

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 12 Ottobre 2016
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