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“Soprusi sulle donne. Anche Saronno ha il suo centro antiviolenze”

Il comunicato congiunto Associazione Rete Rosa e Comune di Saronno dopo gli episodi di cronaca dei giorni scorsi

Foto generiche violenza sulle donne

Il comunicato congiunto Associazione Rete Rosa e Comune di Saronno dopo gli episodi di cronaca dei giorni scorsi: 

Leggiamo sui giornali di questi giorni la notizia di due donne, residenti nella nostra zona, che sono state oggetto di soprusi e violenze da parte del partner. E che hanno trovato la forza di denunciare il loro maltrattante, permettendo alle competenti Autorità Giudiziarie di assumere i relativi provvedimenti a tutela delle donne stesse.

Spesso o quasi sempre la donna maltrattata si trova disorientata di fronte alla violenza che sta subendo e fatica a trovare il coraggio per far cessare i soprusi. Gli Enti Pubblici, consapevoli della difficoltà, hanno costituito i Centri Antiviolenza, appositamente creati per aiutare la donna ad affrontare e ad emanciparsi da queste situazioni.

Anche a Saronno esiste da fine 2012 il Centro Antiviolenza, egregiamente gestito dall’Associazione Rete Rosa su incarico della Rete Territoriale Antiviolenza che ha nel Comune di Busto Arsizio l’Ente capofila e nel Comune di Saronno il principale Ente partner.

Al Centro Antiviolenza si possono rivolgere tutte quelle donne che subiscono maltrattamenti: qui troveranno volontarie e professioniste appositamente formate che daranno loro accoglienza, ascolto e un primo sostegno, come pure assistenza psicologica e legale.

Il Centro Antiviolenza di Saronno offre i suoi servizi a donne che provengono da tutto il Saronnese e anche oltre. In quasi quattro anni d’attività, ben 160 le donne che si sono rivolte al Centro e già 38 nei primi otto mesi del 2016. Purtroppo tutte le fasce di età sono rappresentate, anche se la prevalenza è data da donne nella pienezza della loro vita, con un’età compresa tra i 36 e i 45 anni. La maggior parte delle donne che si rivolgono a Rete Rosa hanno figli, i quali, anche quando non subiscono violenza diretta, sono sempre vittime di violenza assistita.

Nella maggior parte dei casi, il maltrattante è il marito/compagno, ma anche l’ex partner, perché, quando da parte dell’uomo il rapporto di coppia è improntato sul controllo e sul possesso, il rischio che si scateni la violenza è più elevato proprio nel momento in cui la donna decide di porre fine a tali relazioni malate.

Nonostante il fenomeno della violenza sia emerso in tutta la sua gravità negli ultimi anni in Italia e nella nostra Regione, ancora numerose sono le donne maltrattate che non trovano la forza di rivolgersi alle associazioni competenti per uscire dalla situazione drammatica in cui sono precipitate. Il nostro appello vuole essere un incoraggiamento a non rassegnarsi ad accettare la violenza: esistono gli strumenti per permettere un affrancamento dai maltrattamenti ed una protezione fattiva alle donne.

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