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“Abbiamo paura, ogni cliente può essere l’aggressore”

Giorni di tensione in città dopo l’omicidio di Maria Angela Granomelli: “Anche le commesse hanno paura a chiudere i negozi”. L'assassino non sarebbe un pregiudicato, nessun riscontro sulle impronte digitali

Dopo il dolore e lo sconcerto incombe la paura, nonostante le rassicurazioni. In seguito alla tragedia di sabato scorso dove Maria Angela Granomelli ha perso la vita dopo una violenta aggressione all’interno della sua gioielleria, in città a Saronno si respira un’aria densa di preoccupazione, soprattutto tra i commercianti.
A quattro giorni da quel tragico evento le indagini proseguono nel più stretto riserbo da parte degli investigatori: da una notizia diffusa dall’Ansa sembra che l’uomo non sia un pregiudicato, in quanto le impronte rigitali rilevate sulla scena del delitto non avrebbero trovato riscontro nel Sistema automatizzato di identificazione impronte (Afis). Gli accertamenti sarebbero però ancora in corso.

Gli inquirenti stanno lavorando anche sulle immagini delle telecamere, sia quelle all’interno del negozio che hanno ripreso l’aggressione, sia quelle comunali poste all’esterno che potrebbero aver registrato la fuga dell’assassino.  Però non è stata diramata nessuna descrizione ufficiale. «Questo non ci fa stare meglio, nessuno ci dice nulla – racconta Federica Landini dell’omonimo negozio di scarpe in corso Italia -. Vorremmo sapere qualcosa di più, ogni volta che si apre la porta del negozio adesso abbiamo paura, ci chiediamo cosa possa succedere. Già da prima non ci troviamo in una bella condizione, con le commesse che la sera hanno paura ad andare alla macchina da sole, anche se parcheggiata a soli cento metri di distanza».

Vicino alla gioielleria dove si è consumata l’aggressione e dove prosegue il pellegrinaggio dei passanti con fiori e bigliettini, il clima non è dei migliori. Il titolare della farmacia accanto, già colpito più volte dai malviventi, non vuole rilasciare dichiarazioni. Poco distante è di poche parole anche il negozio di foto Giudici: «È stato un caso isolato, si ha paura certo, ma non darei un’allarme sicurezza. Si vive in queste condizioni da anni».
Più drammatico il commento di Raffaella Secchi dell’omonimo negozio: «Se si fa morire la città succedono sempre più spesso queste cose. Certo, è un caso isolato che sia sfociato in un’omicidio, ma cosa è successo per essere arrivati a questo punto? Io personalmente ho paura e l’attenzione è alta. C’è troppa gente in giro a fare nulla e adesso quando qualcuno che non conosco entra in negozio mi sento a disagio».

Della stessa opinione anche Gianni Fusi del negozio Audax: «Il problema sicurezza esiste e va affrontato, chiediamo sicuramente più controlli, ma serve altro, non solo vigilanza». Anche Massimo Muzza, titolare del bar in piazza, conferma che «il clima tra i commercianti e la gente non è cero piacevole. Si parla dell’accaduto e la sensazione è quella di paura. Le domande più frequenti riguardano il fatto che non escano notizie ufficiali da parte degli investigatori. Sapere che non l’hanno ancora preso, che lo hanno ripreso e non ci dicano una descrizione, ci fa preuccupare ancora di più. Soprattutto noi che siamo a contatto tutti i giorni con i cittadini».
Dalle forze dell’ordine non vi è per ora nessuna notizia ufficiale. Le indagini proseguono ed è lo stesso sindaco Porro che cerca di rassicurare i cittadini: «Lasciamo lavorare gli inquirenti»

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 06 Agosto 2013
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