Rifondazione Comunista abbandona la maggioranza
Il gruppo che faceva parte della Sinistra Saronnese non ha rappresentanti in consiglio, ma aveva sostenuto il sindaco in campagna elettorale: "Il cambio radicale promesso non c'è stato"
Rifondazione Comunista ha deciso di abbandonare la maggioranza che governa la città di Saronno. In campagna elettorale ci siamo svenati politicamente tanto da sacrificare la nostra presenza in consiglio comunale pur di far vincere la coalizione di centrosinistra perché convinti che serviva una svolta nella politica cittadina. In questi anni abbiamo perciò lealmente e convintamente lavorato all’interno della maggioranza con le nostre proposte (non abbiamo detto solo no), senza cercare visibilità all’esterno e senza cercare poltrone, ma per attuare quel disegno di città che era prefigurato nel programma del sindaco (nostra “stella polare”) e che aveva ottenuto il consenso della maggioranza della cittadinanza.
Ora dobbiamo arrenderci all’evidenza dei fatti: l’auspicato e richiesto cambio radicale del modo di far politica e di rapportarsi sia al nostro interno che verso l’esterno non ci sarà. Il bilancio della nostra presenza non può che essere negativo: – questa maggioranza è risultata autoreferenziale ed ha pensato di essere autosufficiente: non ha voluto/saputo coinvolgere la capacità e la professionalità diffusa presente nei suoi abitanti;
– la cifra di tutto il programma era rappresentata dalla partecipazione: su questo tema ben poco si è fatto nonostante la nostra incessante richiesta dalla prima riunione di maggiorana in poi. Ora si sta discutendo un “regolamentino” che poco cambia;
– c’è un evidente scollamento fra giunta e maggioranza e ancor di più all’interno della giunta stessa; – troppo spesso abbiamo visto effettuare interventi estemporanei senza aver prima definito la strategia e delineato un quadro generale di riferimento a cui ricondurre tutti gli interventi stessi (viabilità su tutti);
– il PGT, contrariamente al dichiarato, si è risolto in consumo di suolo non ancora edificato, valorizzazione rendita immobiliare e finanziarizzazione del territorio, nessun intervento che affronti le emergenze e i problemi cittadini, dall’esigenza di spazi verdi, di socialità, poco o nulla edilizia convenzionata etc.
– è da tempo cambiato il quadro economico/sociale della città dovuto alla crisi che ha “picchiato duro” sulla popolazione ma non si è voluto ridefinire gli obiettivi.
Prendiamo atto della diversa volontà dei compagni di SEL e la conseguente fine dell’esperienza di Sinistra Saronnese, ma, per coerenza e per rispetto del nostro elettorato non possiamo che uscire da questa maggioranza.
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