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“Chiudono l’ufficio immigrazione? Meno servizi per tutti”

La presa di posizione delle associazioni Attac Saronno, Centro di Incontro e Centro Recupero Arti e Mestieri sul provvedimento del comune sulla chiusura dello sportello immigrati in municipio

strage immigrati lampedusa 4 ottobre 2013

La presa di posizione delle associazioni Attac Saronno, Centro di Incontro e Centro Recupero Arti e Mestieri sul provvedimento del comune sulla chiusura dello sportello immigrati in municipio: 

E così chi governa Saronno ha deciso di chiudere l’Ufficio Immigrazione del Comune.
Secondo l’assessore Tosi, era “discriminatorio”. Secondo lui, chi ne usufruiva – cioè gli stranieri regolarmente residenti a Saronno – avrebbe avuto una sorta di “corsia preferenziale” ai servizi da esso erogati.

Ma quali sono questi fantomatici servizi preferenzialmente erogati agli stranieri?
Forse l’assessore dovrebbe sapere che in Italia esistono una legge sull’immigrazione e una normativa sull’asilo politico che prevedono documenti specifici per le persone straniere, soprattutto quelle regolarmente presenti sul territorio. Come avviene in ogni altro Paese.
Dovrebbero saperlo bene, i nostri governanti cittadini, dato che questa legge porta la firma di Umberto Bossi e Gianfranco Fini, gente che negli anni ha ispirato la loro azione politica.

Ma soprattutto chi ci governa dovrebbe sapere che quell’ufficio viene quotidianamente usato da decine di cittadini italiani e stranieri per tutte le pratiche inerenti quelle persone nate fuori d’Italia con cui ogni giorno abbiamo a che fare: “colf”, “badanti”, lavoratori dipendenti.
E soprattutto non sfuggirà all’assessore Tosi che uno sportello in meno significherà più code per tutti i cittadini che ogni giorno vanno in municipio per ottenere documenti, istruire una pratica. Significa penalizzare decine di persone ogni giorno, migliaia di utenti ogni anno.

Significa, a smentire le parole della campagna elettorale del sindaco Fagioli, che non vengono messi “prima i Saronnesi”, dato che saranno penalizzati nella prestazione dei servizi comunali.
Allora perché viene chiuso l’ufficio immigrazione del Comune?

Noi proponiamo due motivazioni, tra loro complementari:
– la prima si chiama “furore ideologico”: l’amministrazione comunale ha vinto le elezioni
agitando lo spettro della cosiddetta “sicurezza”, identificando gli stranieri presenti in città come fonte principale di insicurezza per i cittadini. Il problema è ben più complesso, ma gli “imprenditori politici della paura” preferiscono semplificare la realtà. E ora pensano che discriminare gli stranieri regolarmente presenti sul nostro territorio, negando loro servizi minimi, sia sinonimo di maggiore sicurezza per tutti. Invece ne aumenta l’insicurezza;
– la seconda si chiama “distrazione di massa”: che la maggioranza politica di Saronno sia assolutamente impreparata, per incompetenza e mancanza di idee, a governare questa città è sotto gli occhi di tutti. A partire dai problemi della vita di ogni giorno, Qualche esempio, dall’estate a oggi. Sparisce il Lura? Il sindaco non si vede. L’acqua è inquinata? Non se ne parla. L’aria è irrespirabile? Si riapra il centro storico al traffico delle auto! E allora, ecco che agitare lo spettro degli “immigrati cattivi” serve a coprire la totale incapacità di governo.

Ecco perché viene chiuso un servizio importante, e storico in città, come l’ufficio immigrazione. Un errore clamoroso, da qualunque punto di vista la si voglia vedere.
L’ennesima conferma che Fagioli & C. sono forti con i deboli e deboli con i forti.
L’ennesima riprova che negare i diritti per alcuni significa limitare i diritti di tutti.
L’ennesimo motivo che ci deve far organizzare tra cittadini perché costoro se ne vadano a casa al più presto, prima che il disastro politico e sociale di Saronno venga completato da questi signori.

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