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“Fagioli? Un sindaco stonato”

Parole del capogruppo del Partito Democratico, Francesco Licata, che ha pubblicato un editoriale sul periodico del partito "In Piazza", incentrato sull'attività del sindaco

Il consiglio comunale di Saronno, tutti i consiglieri

«Se Saronno doveva cambiare musica, le prime note sono state sicuramente stonate, se non addirittura nemmeno accordate. È chiaro come non si possa pretendere di risolvere ogni problema nel giro di pochi mesi, ma quello che sorprende nella nuova amministrazione è la completa assenza di progettualità a cui, per ora, nemmeno il costosissimo staff (€ 125.000 annui) voluto dal Sindaco a supporto della sua attività è riuscito a porre rimedio». Parole del capogruppo del Partito Democratico, Francesco Licata, che ha pubblicato un editoriale sul periodico del partito “In Piazza”, proprio incentrato sull’attività del sindaco Alessandro Fagioli.

«In ferrovia si dice: “treno fermo non fa danni”. Purtroppo questo detto non è estensibile alla politica, dove l’immobilismo porta alla paralisi, con pesanti ricadute negative sul tessuto sia sociale che produttivo della città – prosegue Licata -. Alcuni esempi sono il mastodontico ritardo nel rinnovo dei consigli d’amministrazione delle partecipate del comune: casa di riposo Focris; Sessa (Società che gestisce alloggi popolari); Istituzione comunale Mons. Zerbi (nidi e materne) e Teatro con esclusione però della Saronno Servizi, dove il CdA è stato prontamente rinnovato, guarda caso l’unico consiglio dove è previsto indennizzo, al contrario di tutti gli altri dove gli amministratori lo fanno a titolo gratuito. Tutto ciò sottintende una completa fiducia negli amministratori, nominati dalla precedente giunta (quella tanto criticata dagli attuali governanti) o una pesante carenza nell’individuare figure capaci di portare avanti i beni della Città. Quale delle due? Anche sul tema molto caro alla Lega della sicurezza, autentico cavallo di battaglia in campagna elettorale, si manifesta l’assenza di progetto e di visione della Città. Che nulla sia cambiato in alcune aree critiche della città lo affermano i cittadini residenti e i numeri dei reati, che non sono in calo e ciò non deve stupire».

«Il processo di riqualificazione di alcune aree a rischio, esempio la stazione, necessita di uno stretto coordinamento tra comune e prefettura, quindi tra forze di polizia, nonché un investimento strutturale in prevenzione che possa rendere duraturo nel tempo l’intervento, agevolando il paziente ed encomiabile lavoro delle forze dell’ordine soprattutto in quelle zone, come quella prima citata, dove ciclicamente da decenni il problema si ripropone – prosegue -. La domanda sorge spontanea: dove sono tutti gli interventi promessi in campagna elettorale? Dove sono gli agenti di polizia locale aggiuntivi promessi ed i loro turni notturni? Cosa ne è stato della rete di videosorveglianza? È stato promesso un miglioramento dell’illuminazione, funzionale ad un miglior controllo, perché non si è visto nulla? Dove sono i comitati vo- lontari di cittadini? Tutto ciò non solo non si vede fisicamente, ma nemmeno se ne vede l’intenzione progettuale a testimo- nianza della totale mancanza di indirizzo politico. Le promesse elettorali sembrano ormai già un lontano e sbiadito ricordo e la realtà si è presentata puntuale, bussando alla porta della nuova (ormai nemmeno più di tanto) giunta. A nulla serve trovare giustificazioni, che suonano più che altro come scuse, cercando di rimbalzare colpe inesistenti su chi c’era prima piuttosto che sul governo. Occorre amministrare ed assumersi responsabilità: questo è ciò che richiedono i cittadini! Ne sarà capace l’amministrazione leghista?»

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 11 Dicembre 2015
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