Il Cinema Prealpi di Saronno riapre dopo 8 anni di chiusura. La sala di proprietà della Comunità Pastorale, che riunisce le sei parrocchie della città, è attualmente in fase di ristrutturazione e l’annuncio della riapertura, che dovrebbe avvenire in primavera, è stato dato martedì sera, 13 ottobre, durante la serata celebrativa per i 103 anni del Cinema Pellico. Anche quest’ultimo di proprietà della Parrocchia.

Alla serata ha partecipato il prevosto Don Armando Cattaneo che ha spiegato come la riqualificazione del Prelati rientri nel progetto di coordinamento di ben tre sale della Parrocchia, a cui si aggiungono appunto il Silvio Pellico e la sala della comunità alla Regina Pacis. Quest’ultima non farà programmazione cinematografica, ma sarà a disposizione di chi ne avrà bisogno e proporrà dei propri eventi. Invece le altre due sale, effettueranno proiezioni di film, oltre a incontri, dibattiti e convegni.

«Il progetto lo abbiamo chiamata “Multisala orizzontale” – spiega il coordinatore Vittorio Mastrorilli, coordinatore del progetto per la MasterCine, la società che già da diversi anni si sta occupando della gestione del Pellico -. L’investimento che la Parrocchia sta facendo anche con la sala Prealpi è enorme, soprattutto dal punto di vista culturale».

Il nuovo Prealpi è stato interamente rifatto: vi saranno 200 posti (a cui si aggiungono i 400 del Pellico), con poltrone nuove, impianti moderni, tecnologica video e audio digitale all’avanguardia. «Il tutto con le norme di sicurezza rispettate – spiega Mastrorilli -. Avremmo voluto aprire per Natale, ma ci sono state troppe lungaggini burocratiche. Dovremmo riuscire a essere operativi per la prossima primavera».

Ed è Don Armando a spiegare la filosofia di questo tipo di investimento: « La chiesa c’è sempre stata dove c’era un nuovo modo di comunicare e anche a Saronno sono state create diverse sale della comunità. Abbiamo il Pellico che è il fiore all’occhiello, la graziosa sala della Regina Pacis e il nostro obiettivo è quello di far rinascere il cinema Prealpi. L’idea è quella di creare una multisala ma non in un casermone unico ma in giro per la città. Una multisala orizzontale che arrivi nei diversi quartieri della nostra bella città».