110 anni per l’asilo Colombo-Morandi
I festeggiamenti si sono svolti domenica 11 ottobre e sono state tantissime le persone che hanno partecipato
L’asilo di Uboldo ha compiuto 110 anni di attività. I festeggiamenti si sono svolti domenica 11 ottobre e sono state tantissime le persone che hanno partecipato alla festa. Per l’occasione il comune di Uboldo ha comunicato anche il proprio rappresentante del Consiglio di amministrazione, in sostituzione di Andrea Ciccioni: Luciano Testi sederà quindi nel cda per tutta la durata dell’attuale mandato del sindaco.
Proprio il primo cittadino Lorenzo Guzzetti rende omaggio alla storia della struttura: «Quanti nostri nonni, genitori, fratelli e sorelle, quanti di noi sono passati da quelle mura sia all’asilo che all’Oratorio. Per me l’Asilo “Colombo-Morandi” è Suor Teresina Gioia, Suor Maria Gazzola e la Suor Esterina Cantoni. A Suor Teresina ho particolarmente legato l’aiuto e la tenerezza che mi ha dimostrato nel periodo più difficile della mia vita. Le “nostre suore”, le Figlie di Betlem, speriamo possano presto tornare nel nostro asilo. Per me l’Asilo “Colombo-Morandi” è Luciano Testi, il presidente che ricordo sempre col sorriso e le maniche della camicia rimboccate, attivissimo per “il nostro asilo.”»
«Per me l’Asilo “Colombo-Morandi” è il gruppo genitori, il coro per le feste di Natale, l’amicizia nata proprio lì con Andrea, Marco, che è subentrato poi a Luciano nel difficile compito della Presidenza e che ancora oggi dedica parte della sua vita a questo ruolo, e tante altre persone con le quali è nata un’amicizia che non si è scalfita col tempo. Per me l’Asilo “Colombo-Morandi” sono puntini che si sono uniti e che continuano a unirsi.
Questo posto compie 110 anni ed è come se questo Asilo sia sempre stato lì, ci abbia sempre guardato con sguardo materno, abbia sempre accudito Uboldo».
«Grazie a tutte le persone che hanno lavorato e faticato dentro all’Asilo – conclude il sindaco -. Grazie a tutti gli uomini e le donne che hanno cresciuto i figli degli uboldesi. Grazie alle “nostre suore” che ci hanno cresciuto partendo dalla radice cristiana e cattolica dell’educazione, perchè senza di loro, senza la loro presenza, Uboldo sarebbe stata più povera».
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