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Lura in secca: “La causa è stata la scarsità di pioggia”

La comunicazione diffusa dall'assessore alla comunicazione guidato da Giampietro Guaglianone che ha portato alla moria di pesci nel torrente che attraversa la città

Lura ancora in secca, migliaia di pesci morti

La comunicazione diffusa dall’assessore alla comunicazione guidato da Giampietro Guaglianone che ha portato alla moria di pesci nel torrente che attraversa la città:

Questa estate abbiamo assistito con una certa preoccupazione ad una repentina diminuzione della portata del nostro torrente Lura che, negli ultimi anni, grazie alla collaborazione degli enti territoriali ed alla gestione del Consorzio del Parco del Lura, ha visto un certo miglioramento della qualità delle sue acque così come dimostrato dalla presenza di una buona popolazione ittica e faunistica.

Purtroppo il periodo di asciutta prolungato ha comportato alcune spiacevoli conseguenze, causando la moria di molti pesci (per lo più vaironi, una varietà di ciprinide autoctono) rimasti improvvisamente intrappolati nelle pozze d’acqua residuate nell’alveo del torrente e non più collegate fra loro in modo da permettere un sufficiente deflusso e ricambio d’acqua in grado di garantirne la sopravvivenza.

L’Amministrazione Comunale, insediatasi a partire dal giugno di quest’anno, si è sollecitamente impegnata nel richiedere, agli enti competenti, gli interventi operativi e le informazioni utili per dare risposta ai quesiti legittimamente sorti in merito a questo periodo di magra particolarmente evidente. Molti concittadini non ricordano, infatti, una simile scarsità d’acqua nel nostro torrente.

Gli enti interpellati sono stati innanzitutto la Regione Lombardia, competente per la manutenzione dell’alveo e per gli interventi ad esso connessi, la Provincia di Varese in merito agli aspetti faunistici, l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente in relazione agli aspetti qualitativi delle acque ed infine il Consorzio Parco del Lura in merito alla gestione dell’omologo parco sovracomunale nonché in qualità di referente preferenziale regionale in virtù di apposite convenzioni finalizzate, tra l’altro, alla realizzazione di alcune vasche di laminazione poste a monte flusso del nostro territorio comunale, aventi la funzione di limitare le piene del torrente che, occasionalmente, coinvolgono anche la citta di Saronno.

Questo è il quadro delle azioni e delle informazioni derivate ad oggi dall’Amministrazione comunale.
In primo luogo ricordiamo i ripetuti interventi operativi che, su richiesta comunale, hanno visto la Provincia di Varese impegnata dapprima nella raccolta e smaltimento delle carcasse dei pesci, rimasti intrappolati nelle pozze in secca del torrente, e poi dei ripetuti interventi di asporto degli esemplari vivi, trasferiti presso corpi idrici varesini che ne garantissero la sopravvivenza nonché la possibilità di riprodursi.

E’ utile inoltre riportare il comunicato stampa che il Consorzio del Parco del Lura ha diramato tramite il proprio sito per opportuna informazione delle autorità e della cittadinanza locale durante il recente periodo estivo:
“I fenomeni di asciutta di elevati tratti dei torrenti del nord Milano sono un fattore conosciuto sia in epoca storica ma anche nell’esperienza recente ove il fenomeno è stato mitigato dall’apporto antropico di deflussi.

Le asciutte sono spesso determinate dalla limitata capacità di accumulo di acqua negli strati superficiali della zona delle sorgenti dei corsi d’acqua e dalla conseguente sensibilità ai regimi pluviometrici. Tali strati infatti sono per lo più interessati da piccole falde acquifere che subiscono notevoli oscillazioni proprio in coincidenza con periodi di forti precipitazioni (come ad esempio il 2014 in cui in diverse zone si sono registrati allagamenti di piani interrati) ovvero di prolungata assenza di precipitazioni combinata con necessità più elevate di utilizzo (es. per irrigazione di giardini, prati, ecc.).

Un ulteriore indice di tale sensibilità è riscontrabile anche nelle falde più profonde (dai 40 ai 70 m dal piano campagna) ove si registrano oscillazioni di livello con tempi di risposta di alcuni mesi.
Il regime del torrente Lura, e dei torrenti prossimi, oltre che dagli apporti naturali è caratterizzato dagli apporti antropici derivanti dai recapiti degli impianti di trattamento dei reflui. Tali apporti da oltre 50 anni, in diversi tratti e per determinati periodi, costituiscono di fatto il deflusso di base del torrente che altrimenti apparirebbe in asciutta per periodi assai più prolungati di quelli oggi osservati

Ulteriore elemento che può determinare l’asciutta di tratti dei torrenti è l’eventuale modifica (naturale o per azione antropica) della struttura del fondo alveo con possibile perdita di “impermeabilità”. Le modifiche tuttavia raramente risultano di impatto tale da determinare una variazione permanente e diffusa in quanto il torrente tende a trasportare materiale ed intasare gli interstizi sul fondo ove questo naturalmente era costituito da materiale poco permeabile.

Il bacino del torrente Lura e dei corsi d’acqua limitrofi dispone da anni di diversi sistemi di monitoraggio delle precipitazioni e dei livelli di falda. La consultazione delle serie storiche di dati e la comparazione con le misurazioni dei primi 6 mesi del 2015 evidenziano una generalizzata carenza di precipitazioni che, rispetto agli ultimi anni, è quantificabile in circa il 40% per la zona collinare e il 20% per la zona di pianura. In termini quantitativi significa che su ogni chilometro quadrato del bacino sono piovuti da 200 a 300 mm in meno e quindi si sono resi disponibili al deflusso superficiale o sotterraneo dai 200.000 ai 300.000 m3 sempre per ogni chilometro quadrato.

Il dato di minor apporto idrico è confermato anche dal trend delle falde nella zona mediana del bacino: dopo i massimi raggiunti nel 2014, il livello risulta in generalizzata decrescita dai primi mesi del 2015.
Il dato di precipitazione dei primi 6 mesi del 2015 risulta comparabile con il dato dell’anno 2012, anno in cui si è verificato un analogo fenomeno di asciutta diffusa e prolungata con possibilità di percorrenza di diversi tratti dell’alveo mentre i deflussi “antropici” nel bacino non presentano differenze significative rispetto alla media.

La combinazione dei fattori sopracitati, con effetti simili osservabili anche nei bacini contermini, può quindi produrre come risultato l’asciutta superficiale dei corsi d’acqua (specie nei tratti ove il sub-alveo è caratterizzato da matrice più sensibile) e tuttavia non manifesta caratteri di eccezionalità se relazionata al regime tipico torrentizio.

I vari progetti di cooperazione a scala di bacino, primo tra tutti il Contratto di Fiume sottoscritto dagli Enti Locali con Regione Lombardia, nell’ambito dell’elaborazione del “Progetto di Sottobacino del Torrente Lura”, hanno evidenziato come la qualità del torrente sia strettamente legata anche al regime idrologico ordinario e di magra, durante i quali il maggior contributo in termini di portata, come noto, è dato dallo scarico dei depuratori. Occorre quindi attivare misure per aumentarne la portata naturale, attraverso ad esempio:
• il ripristino delle sorgenti che risultano attualmente impermeabilizzate o convogliate in condotte fognarie;
• la preservazione e la tutela delle sorgenti esistenti;
• la riqualificazione e la tutela del reticolo idrico minore;
• l’eliminazione dei tratti di reticolo idrico minore dalle condotte fognarie, ed il ripristino delle connessioni al corso d’acqua principale;
• la creazione o il mantenimento di zone di ricarica della falda, in modo da favorire i processi di alimentazione del fiume da parte della falda.”

L’ARPA dei Dipartimenti di Como e Varese, competente territorialmente, con propria nota dell’agosto u.s. comunicava che le anomalie qualitative del torrente dopo i fenomeni di pioggia intensa, così come rilevate e segnalate dal Comune all’inizio del mese, erano correlabili all’entrata in funzione degli sfioratori di piena delle reti fognarie a monte di Saronno che comportano un afflusso improvviso di acque di scarico avente un notevole impatto sui corpi idrici recettori, soprattutto dopo un prolungato periodo di magra.

Le sedi territoriali regionali di Como e Varese – STER – specificatamente interpellate in merito, hanno anch’esse analizzato le possibili cause del regime di secca peraltro comune a molti analoghi torrenti ed anche fiumi lombardi, effettuando anche delle verifiche dei lavori connessi alla realizzazione della Pedemontana (comprendenti opere di difesa spondale e una parziale rettifica dell’alveo in corrispondenza dell’attraversamento stradale con le opere connesse). Le conclusioni tratte individuano la principale causa del fenomeno negli eventi meteo-climatici del 2015 che hanno fatto registrare una particolare e prolungata carenza di precipitazioni nel primo periodo estivo dell’anno.

A maggior sostegno delle riflessioni sopra riportate, col verificarsi dei primi eventi meteorici consistenti della fine estate abbiamo assistito al ritorno della portata idrica di base del nostro torrente le cui acque, peraltro, appaiono più chiarificate anche grazie ad alcuni interventi migliorativi apportati agli impianti di depurazione posti a monte di Saronno durante il recente periodo estivo.
L’Amministrazione Comunale, che in questi mesi ha sempre monitorato lo stato del torrente, continuerà a mantenere elevato il livello di attenzione su questa importante tematica che coinvolge il nostro territorio.

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Pubblicato il 21 Settembre 2015
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