Centrosinistra: «Un incontro pubblico con il Pd»
Incomprensioni tra “Il Centrosinistra di Uboldo”(Csu) e Partito Democratico: gli elettori potrebbero trovarsi a dover scegliere tra due candidati sindaci in due diverse liste. La richiesta per arrivare a un accordo
riceviamo e pubblichiamo
Ci ritornano alla mente le parole di Veltroni “(ora dobbiamo) Farci popolo, come una grande forza riformista deve saper fare. Non una èlite di professionisti della politica, ma una comunità immersa nelle tensioni, nelle ansie, nelle speranze della società di cui è parte. Se sarà così sarà il Partito Democratico. Altrimenti non sarà.”
Così si apriva l’assemblea nazionale del PD del 20 giugno 2008.
Così ricorda il foglio rilasciato al momento dell’iscrizione al partito.
Così ricorda più volte il suo statuto e il suo codice etico che per fare un esempio, facilmente consultabile nel sito del PD, dice: ”Le donne e gli uomini del Partito Democratico sentono il dovere di confrontarsi […] Sostengono un modello di comunicazione basato sull’ascolto, sul dialogo, sulla chiarezza di espressione. Si impegnano a condurre il confronto con “volontà d’intesa”, ricercando cioè una reale interlocuzione. Favoriscono la trasparenza dei processi decisionali e la partecipazione democratica nelle forme più inclusive.”
Per questo noi elettori ci troviamo rammaricati del fatto che siano state prese scelte a livello di politica locale senza consultare tutti, allo scuro di coloro che non hanno il rango di tesserati, violando non solo lo statuto (che prevede la partecipazione attiva del “popolo delle primarie” in quanto elettori), ma soprattutto l’anima del PD, che si pone in un’ottica nuova sul panorama politico italiano.
La situazione locale è preoccupante: il Circolo PD di Uboldo non intende appoggiare la lista civica “Il Centrosinistra di Uboldo”(Csu) (correndo autonomamente o alleandosi con qualche altra forza politica) e, di conseguenza, gli elettori del Partito Democratico potrebbero trovarsi a dover scegliere tra due propri candidati Sindaci in due diverse liste.
In vista, dunque, delle imminenti elezioni amministrative e considerata tale situazione, noi elettori chiediamo che venga organizzato un INCONTRO PUBBLICO aperto a tutte le persone che si riconoscono nel Partito Democratico (tesserati, elettori delle primarie nazionali e/o locali, simpatizzanti), al fine di poterci confrontare e chiarire. Un invito ufficiale è già stato recapitato al portavoce del circolo, signora Michelle Beretta.
Spiace che a Uboldo abbia prevalso l’antico modo di far politica dall’alto, da parte del circolo PD locale e di qualche esponente di Varese (e non del PD, che è un’altra cosa), e che non si sia, una volta di più, voluto ascoltare la gente, vedendo anche nelle idee differenti una risorsa e non solo un ostacolo da voler aggirare in tutti i modi. Lo dimostra il fatto che, per esempio, le riunioni si siano tenute in modo semiclandestino senza essere pubblicizzate. Se ci si vuole riunire veramente l’assenza della sede non è una scusa valida per non farlo.
Spiace leggere le parole del sig. Mirabelli che riportano il suo PD indietro di anni fino alla vecchia repubblica, là dove contavano solo il vecchio spirito burocratico: appositi verbali, tessere, regolamenti da far valere solo quando fa comodo, spartizioni di potere, imposizioni dall’alto. Dove chi non è iscritto è solo un voto e quando parla un peso.
Fa piacere però notare che là dove la miopia “dirigenziale” non vede, arrivi la gente e così noi del Pd ci identifichiamo con estrema naturalezza in una lista civica seria come il Csu dove le primarie per il candidato sindaco sono state fatte e dove tutto viene compiuto alla luce del sole. Dove si sia stati in grado di fare battaglie epocali, radicarsi tra i cittadini, stare uniti; ma soprattutto dove viene considerata basilare la partecipazione di tutti gli elettori e i simpatizzanti al forum (aperto a tutti coloro che si identificano in questi valori) che dalla nascita della lista civica si tiene il lunedì sera nella sede di via Magenta. Non ci sono classi sociali; non ci sono né tessere né iscritti, ma solo individui dotati delle loro capacità, della loro autonomia e della voglia di fare bene.
Noi elettori non teniamo solo alla forma, ma anche alla sostanza del codice etico e, nonostante il circolo non ci abbia mai contattato di sua iniziativa, noi vogliamo farlo in nome di quella reale interlocuzione e di quella trasparenza sopra citate e poco viste nell’operato del circolo di Uboldo.
Attendiamo fiduciosi risposta, consci che il Partito Democratico siamo anche noi che lo sosteniamo dichiaratamente; non solo chi compone ufficialmente un circolo.
Una tessera, nel nuovo modo di far politica non può e non deve fare la differenza; “altrimenti- citando sempre Veltroni- il Partito Democratico non sarà”.
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