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«Caro Gilli, costituiamo un “osservatorio” su Saronno»

Lettera aperta dell’exo coordinatore cittadino di Forza Italia, Carlo Mazzola, al primo cittadino uscente

riceviamo e pubblichiamo
 
Egregio Signor Sindaco, anzi… preferisco tralasciare il protocollo ed essere più genuino: caro Pierluigi,
 
ti scrivo questa lettera aperta per esprimere a te ed a quanti avranno la cortesia di leggerla, quanto avrei voluto dire nell’ultimo consiglio comunale del 30 aprile, ma che non ho potuto fare in quanto, come sappiamo, non si è svolto per una (consapevole?) mancanza del numero legale di consiglieri comunali di maggioranza.
           
Anzitutto desidero manifestarti il ringraziamento per questi dieci anni di amministrazione della Saronno che tanto amiamo. Un senso di gratitudine che so di condividere con tanti altri consiglieri ed assessori che si sono succeduti nei due lustri, che hanno dato corpo ed anima all’Ex Forza Italia, di cui ho avuto l’onore e l’onere di essere il più longevo coordinatore (evidentemente qualche piccola capacità l’avrò pur avuta…); quel gruppo onesto, laborioso, tenace, leale, che non esiste orami da tempo e non solo per scioglimento statutario, quel gruppo che non avrebbe mai fatto mancare il supporto né in consiglio comunale, né in seno all’amministrazione civica e che ora continua a sostenerti per nuovi ed importanti incarichi a favore della collettività.
Scorro col pensiero questi dieci anni e, con non poca commozione, rivedo tutte le cose realizzate, come era prima Saronno e come è adesso: la villa Gianetti, i centri per i diversamente abili “Giovanni Paolo II” e “Madre Teresa di Calcutta”, le numerose rotatorie, le manifestazioni, l’asse delle tre chiese, ecc.
Qualcuno potrà criticare la scelta degli interventi o come sono stati realizzati, però, non si può dire che si sia rimasti con le mani in mano.
Penso, subito dopo, a quante cose ancora si sarebbero potute realizzare anche in questi ultimi anni se avessi potuto contare su un gruppo come l’Ex Forza Italia.
Leggo con dispiacere, invece, sul tuo blog, le sofferenze che hai dovuto subire per resistere a tentativi di sfiducia da parte di dirigenti del partito di maggioranza (in teoria, molto teorica, i miei successori…), che raccoglievano firme con l’opposizione per tal scopo. Ancora oggi faccio fatica a crederci. Mi sembra assurdo, poiché se io avessi solamente ipotizzato una cosa di tal gravità sarei stato immediatamente espulso. L’indifferenza in cui è decaduto l’affare, al contrario, dimostra che ciò era infondato. Lo spero. Non diamo retta alle voci di presunte protezioni dall’alto, di lobbies, di amici, soci, ecc. Queste sono solo rumors, che pure fanno parte, ahimè, dell’odierna politica saronnese ed italiana, ma che dobbiamo ripudiare, cercando invece con umiltà la riconciliazione e la cooperazione.
Rallegriamoci per quel che è stato fatto e per avere la coscienza a posto. Voglio ricordare che comunque, anche il fatto di aver protetto Saronno da colate di cemento, non è un risultato di poco conto.
 
Oggi si sta per aprire un nuovo capitolo nella storia di Saronno. Solo i posteri, col senno di poi e con la decodificazione sociale del decennio trascorso, potranno trarre un giudizio sulla tua amministrazione. Io, tuttavia, sono convinto che sarà un responso positivo. Credo che tu, caro Pierluigi, abbia incarnato eccellentemente il modello di sindaco voluto dagli italiani (ed in particolare dai saronnesi), con la riforma del 1993 che prevede l’elezione diretta del primo cittadino, sull’esempio anglosassone: quindi, più autonomo dai partiti, più attento all’efficienza della macchina amministrativa che ai massimi sistemi della politica, con più poteri ma anche con più responsabilità.
Inorridisco quando mi capita di leggere che taluni vecchi segretari di partito pretendono di imporre il programma al sindaco (o candidato) o la nomina degli assessori. Direi che è quantomeno fuorilegge.
Con lo sguardo al passato, devo riconoscere che anche Angelo Tettamanzi (che senza pentimento ma con orgoglio sostenni), si è rivelato un buon sindaco e per questo lo ringrazio. Uno stile completamente diverso dal tuo, caro Pierluigi, ma che dobbiamo ammettere fu quello più consono per quell’epoca: il dopo tangentopoli, un clima da rivoluzione, ogni istituzione sembrava traballare, non v’erano punti di riferimento. In quel tempo, Tettamanzi ebbe il merito di resistere nella tempesta, traghettando in porti più sereni la “nave” Saronno.
 
Come sarà l’identikit del futuro sindaco?
Difficile fare previsioni. Nel guardare la realtà sociale, economica e politica odierna, ne dedurrei che il prossimo sindaco dovrebbe contraddistinguersi per un approccio collaborativi, sia con le opposizioni, sia con realtà che non siedono in consiglio e che non hanno rappresentanza politica.
Reputo che questo sia l’unico modo per superare la grave crisi economica e del lavoro che stiamo attraversando, per utilizzare efficientemente le scarse risorse a disposizione dei comuni o, meglio, per reperirne altre, per tutelare Saronno dalla cementificazione di unità residenziali di scarsa qualità e di inattuale concezione, che renderebbero la città un dormitorio decadente. Solo in questo modo si supererà l’acida politica dello scontro e si addiverrà a quella più saggia del confronto.
 
Non so se anche questa sia la tua opinione, caro Pierluigi. Vedremo come si evolverà la storia. Che ne dici se te ed io, insieme ad altri amici costituissimo un “osservatorio” sulla Saronno e dintorni (globali) che cambia? Non mi stupirei se ci stessi già pensando. Un giorno mi pare mi avessi accennato qualcosa… Non vorrei mai rubare la paternità dell’idea!
 
Nel rinnovare i sensi di gratitudine, ti saluto con stima ed affetto.

Redazione Saronnonews
saronnonews@gmail.com
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Pubblicato il 07 Maggio 2009
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