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«Gravissima intimidazione contro Giovanni Tavecchia»

Intervento della lista civica “Il centrosinistra di Uboldo” dopo la prima seduta di consiglio comunale quando si sono alzati fischi contro il capogruppo

riceviamo e pubblichiamo
 
Dopo aver assistito al consiglio comunale di insediamento dello scorso 24 giugno 2009, la Lista Civica “Il Centrosinistra di Uboldo” esprime tutta la propria indignazione per quanto avvenuto. Quello che avrebbe dovuto rappresentare un momento alto di democrazia e di condivisione con la popolazione è stato invece trasformato in un tentativo di intimidazione ai danni di una delle minoranze consiliari, e cioè al nostro gruppo consigliare e al nostro capogruppo Giovanni Tavecchia.
Un attacco vergognoso ed incivile, sconosciuto fino ad oggi alla vita democratica uboldese, una seduta consiliare che in alcuni frangenti è apparsa più un’adunata a senso unico. Il diritto-dovere del nostro capogruppo consigliare Giovanni Tavecchia di svolgere senza condizionamenti il proprio ruolo, diritto spettante a tutti i membri del Consiglio Comunale, è stato calpestato dalle urla, dai fischi e dagli insulti di una parte del pubblico presente: la cosiddetta “tifoseria” (per autodefinizione) dell’attuale maggioranza consigliare e del neoSindaco. Si è impedito di fatto a Tavecchia, eletto da 1.118 elettori e rappresentante assieme agli altri consiglieri di tutta la cittadinanza, di poter svolgere il proprio compito consigliare.
 
A tutto ciò ha corrisposto il vile comportamento del neo-Sindaco nonché Presidente del Consiglio Comunale, signor Guzzetti, che mentre dispensava i soliti ringraziamenti urbi et orbi, nulla faceva per assicurare a Tavecchia i suoi diritti di consigliere, anzi corroborava di fatto la tifoseria con rozzi sarcasmi ed ironie.
“Pagliaccio, buffone, piantala!, stai zitto!” questi alcuni degli epiteti lanciati dai tifosi (incluso almeno un candidato di “Uboldo al Centro” non eletto) del neo-sindaco ai danni di Giovanni, colpevole di aver servito in passato il nostro paese come consigliere comunale e vicesindaco, di averlo servito riducendosi l’indennità, di averlo servito senza approfittare della vita associativa locale, di averlo servito senza piegarsi ai poteri forti che stanno per mangiarsi il nostro paese, di averlo servito senza fare il trombone e il piacione col microfono in mano.
 
Il neo-Sindaco signor Guzzetti (eletto col consenso di solo il 36% dei votanti), famoso per esser sempre sfuggito ai confronti in par condicio con gli esponenti de “Il Centrosinistra di Uboldo” non ha creduto vero di poter cercare di umiliarci da posizioni di potere. Quanto accaduto rivela, oltre che una preoccupante immaturità istituzionale dell’attuale maggioranza, un feroce ed intrinseco rancore tra i suoi tifosi (che non rappresentano, fortunatamente, la totalità degli elettori di “Uboldo al Centro”), rancore evidentemente alimentato, direttamente ed indirettamente, ad hoc durante la campagna elettorale; un rancore, che ha trovato coraggio di esprimersi apertamente grazie alla forza del numero, classica condizione per ogni azione di vigliaccheria. Il Centrosinistra di Uboldo non può evitare di sottolineare come da parte dei rappresentanti delle altre minoranze consiliari non vi sia stato alcun intervento volto a tutelare, si badi bene, non i nostri rappresentanti, bensì i diritti di tutti (anche i loro) e la democrazia. E allora ricordiamo a costoro che durante i nostri cinque anni di amministrazione mai e poi mai fu consentito al pubblico di intimidire un consigliere di minoranza. Quando capitò non esitammo noi stessi ad imporre ordine e rispetto. E non esiteremo a farlo anche in futuro se saranno calpestati i loro diritti e le loro prerogative.
 
Alla maggioranza consigliare ed ai singoli componenti del gruppo consiliare di “Uboldo al Centro”, anch’essi muti, che dire? Per loro solo un pensiero: oggi vi comportate così senza pensare, perché prevale l’euforia di una vittoria elettorale; alla fine dell’euforia però rimarrà solo il ricordo indelebile dei vostri comportamenti personali, individuali. Questi sì che verranno ricordati e giudicati. Concludiamo con una riflessione che riguarda noi stessi. Per quanto gravi e vigliacchi, tali comportamenti, ultimi di una lunga serie che va avanti da due anni, non ci intimidiranno. Il Csu è più forte della maleducazione dei propri avversari.
Un’altra riflessione si impone a noi. Forse l’eccesso di correttezza non paga. Forse la nostra “fede” nella ragione e nella forza degli argomenti non paga. Forse il nostro rifiuto di scendere al di sotto del galateo politico non paga. Forse la nostra ritrosia ad attaccare l’avversario ponendo in evidenza plateale un sottobosco di interessi privati e comportamenti pubblici disinvolti non paga. Forse è l’ora di cambiare registro.
 
 

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 01 Luglio 2009
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