Controlli a tappeto in tutta la zona della stazione Cadorna. È la massiccia operazione che hanno portato a termine gli agenti della Questura di Varese mercoledì sera, tra le 20 e l’una di notte. Un centinaio le persone controllate tra la stazione e i locali nelle vicinanze. L’operazione, che ha visto il coinvolgimento di quattro unità del reparto prevenzione e crimine e che si aggiunge a quella compiuta dai carabinieri nei giorni scorsi, ha portato all’arresto di un uomo di origine tunisina, un pregiudicato di 33 anni, che ancora sotto gli effetti dell’alcool, ha opposto resistenza al controllo, prendendo anche uno sgabello per colpire gli agenti che gli chiedevano i documenti. Per fermarlo ci sono voluti ben tre poliziotti. L’uomo è stato quindi arrestato e trasportato al carcere di Busto. Dovrà rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, ingiurie, minaccia aggravata. Inoltre, sono in corso delle verifiche riguardo alla sua regolarità sul territorio italiano, in quanto il permesso di soggiorno gli era già stato revocato dopo che aveva perso il lavoro.

 

Durante l’operazione è stato identificato anche un 29enne tunisino anche lui con il permesso revocato. La sua posizione è attualmente in fase di verifica. Inoltre, i controlli hanno riguardato anche i locali interessati, per cui sono in accertamenti di carattere amministrativo.

«L’intervento eseguito mercoledì sera fa parte di una massiccia operazione di controlli straordinari del territorio provinciale in zone critiche come quelle delle stazioni – spiega il commissario Roberto Artusi, che ha presentato i risultati dell’operazione in Questura a Varese con Mascia Mazzantini, vice capo di gabinetto (nella foto) -. Dopo gli episodi dei giorni scorsi abbiamo pensato di dare il nostro supporto anche in una zona che comunque è ben coperta dalla presenza dei carabinieri. Nei prossimi giorni effettueremo ulteriori controlli a sorpresa perché la città è comunque in una zona critica, al confine con Milano e dove il forte passaggio di persone a breve periodo fa scattare pericoli di criminalità di piccolo calibro».