“Integrazione? Mettersi in coda dietro i saronnesi”
Nuovo affondo della Lega sul progetto dell’amministrazione di costituire un gruppo di lavoro con gli stranieri presenti sul territorio
Il signor Sindaco ha sostenuto di voler dialogare con tutti. Meno che con la Lega evidentemente. Noi vogliamo discutere del modo migliore per integrare chi già è qui. Abbiamo espresso le nostre preoccupazioni legate al chiodo fisso del centro sinistra riguardante questa specie di consulta dell’immigrazione. Invece di un dialogo costruttivo ci troviamo di fronte chi sostiene che noi siamo falsi e che solo lui possiede la verità rivelata.
Secondo noi questa consulta non è il giusto modo dialogare con gli stranieri. Se l’integrazione deve passare per forza di cose per l’eguaglianza dei diritti (come dice spesso la sinistra), per noi deve passare anche per l’eguaglianza dei doveri. Questo significa che se fosse vero che il Comune volesse dialogare alla stessa maniera coi cittadini, siano essi saronnesi o immigrati, allora non dovrebbe creare un canale preferenziale e autoreferenziale per portare all’attenzione del Comune i problemi degli stranieri residenti a Sarònn. Pari diritti? E allora che anche gli stranieri seguano gli stessi canali dei cittadini saronnesi! L’integrazione passa anche dal mettersi in fila dietro gli altri. Detto questo è necessario ribadire che la legge italiana già mette sullo stesso piano cittadini italiani e stranieri, al contrario di quello che succede in molti altri paesi europei.
Il signor Sindaco si risparmi i soliti commenti lacrimosi da buonista di professione. Gli stranieri hanno già gli stessi diritti, quindi non è necessaria alcuna consulta. È questo il vero punto della questione. Case popolari e aiuti sociali non sono disponibili per tutti, dato che il Comune non ha risorse illimitate. È quindi necessario fare in modo che il numero di disperati non cresca eccessivamente con un’immigrazione incontrollata. Ciò vuol dire che bisogna mettere un tetto all’immigrazione per evitare che un numero eccessivo di poveri escluda i cittadini saronnese dall’accesso ai servizi sociali. Se non si fa così, allora i saronnesi poveri diventeranno non solo cittadini di serie B, ma addirittura poveri di serie B. Fosse possibile per noi leghisti decidere chi aiutare per primo, noi sceglieremmo sicuramente di privilegiare chi risiede nel nostro Comune da più tempo, per evitare che l’ultimo arrivato passi davanti alla fila di chi già aspetta il proprio turno. Se il signor Sindaco la pensa differentemente da noi, si esprima chiaramente, in modo che i saronnesi bisognosi conoscano le sue vere intenzioni. Angelo Veronesi, Capogruppo Lega Nord in consiglio comunale
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