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Veronesi: “Cambiare la convenzione e riscattare i nostri pozzi”

Continua il dibattito sulla gestione del servizio idrico cittadino e sull'acqua pubblica. La Lega risponde a Tu@Saronno

Dopo il botta e risposta degli ultimi giorni sul tema acqua, Angelo Veronesin dell Lega risponde a Angelo Proserpio, Capogruppo in Consiglio comunale di Tu@Saronno.

La questione sull’acqua pubblica viene mal posta dal consigliere Proserpio: l’argomento di dibattito non è infatti “la proprietà dell’acqua”, bensì “la gestione del servizio di distribuzione dell’acqua”. Qualsiasi ragionamento non deve prescindere da questo dato di fatto.

Chi oggi contesta il decreto legge 135/2009 (convertito in L. 166/2009) dovrebbe ricordarsi che è figlio delle direttive imposte dalla commissione europea di cui oggi è a capo il socialista Barroso,
compagno di partito del PD e dei socialisti. Visto che comandano loro in Europa, chiedano ai loro compagni di modificare le direttive, in modo da permettere ai nostri Comuni di continuare a gestire la nostra acqua.
La commissione europea, attraverso le proprie direttive degli anni ’90 (in particolare la 1992/50 e la 1993/38 e seguenti modifiche) obbliga gli Stati membri a privatizzare la gestione delle acque con la scusa di un’efficienza mai realmente dimostrata. Un vero e proprio dogma, quello europeo, sulla tutela della concorrenza! Bisogna evidenziare che l’Europa non si basa purtroppo sulla pace e la solidarietà
reciproca, ma su alcune direttive (a carattere di trattato internazionale) di ordine prettamente economico a tutto (e solo) vantaggio di poche lobby di potere che volevano (e vogliono) spartirsi
la torta dei nostri beni pubblici. La Lega Nord denuncia queste storture europee da anni, non perché contraria al progetto europeo, ma perché questa non è l’Europa che vogliamo.
Non ci risulta che i partiti di sinistra abbiano mai contestato queste direttive, nemmeno ora che raccolgono le firme, tant’è vero che l’art 15 del D.lgs 135/2009 è l’evoluzione dell’art. 23-bis del D.lgs
112/2008 (convertito in L. 133/2008), cosiddetto Decreto Bersani, proprio quel Bersani che è oggi segretario politico del PD. Chiamiamo le cose con il loro nome affinchè i cittadini siano ben informati e
possano scegliere!
Altro punto fondamentale da tenere in considerazione è che – anche qui volenti o nolenti – la gestione di un servizio di interesse economico generale come l’acqua (come è, in base al Testo Unico delle Leggi sull’ordinamento degli Enti Locali – D. Lgs. 267/2000) è sottoposto alla concorrenza. Per meglio chiarire, cito testualmente il contenuto dell’articolo 106 comma 2 del nuovo Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, approvato dal cosiddetto Trattato di Lisbona (ex articolo 86 del TCE):
“Le imprese incaricate delle gestione di servizi di interesse economico generale o aventi carattere di monopolio fiscale sono sottoposte alle norme dei trattati, e in particolare alle regole di concorrenza nei limiti in cui l’applicazione di tali norme non osti all’adempimento, in linea di diritto e di fatto, della specifica  missione loro affidata. Lo sviluppo degli scambi non deve essere compromesso in misura contraria agli interessi dell’Unione.”
Inoltre, considerato che nell’articolo 15 del D.lgs 135/2009 si parla esplicitamente di affidamento del servizio idrico “nel rispetto dei princìpi di autonomia gestionale del soggetto gestore e di piena ed
esclusiva proprietà pubblica delle risorse idriche, il cui governo spetta esclusivamente alle istituzioni pubbliche, in ordine, appunto, a qualità e prezzo del servizio”, possiamo affermare che, allo stato
dei fatti, chi accusa di aver avviato la privatizzazione dell’acqua, lo fa in maniera del tutto demagogica e strumentale. Polemiche sterili, dunque, provenienti da chi, nel 2006, trovandosi alla guida del Paese, aveva proposto una norma ben peggiore di quella attuale. È giusto ricordare, per dovere di cronaca, un paio di passaggi del disegno di legge AS 772 dell’On. Linda Lanzillotta, Ministro per gli Affari Regionali, che riassume l’orientamento del Governo Prodi a quei tempi. Cito testualmente:
“l’affidamento delle nuove gestioni ed il rinnovo delle gestioni in essere dei servizi pubblici locali di rilevanza economica debba avvenire mediante procedure competitive ad evidenza pubblica di scelta
del gestore, nel rispetto della disciplina dell’Unione europea in materia di appalti pubblici e di servizi pubblici. […] consentire eccezionalmente l’affidamento a società a capitale interamente pubblico, partecipata dall’ente locale, che abbia i requisiti richiesti dall’ordinamento comunitario per l’affidamento in house”.
E ancora, nella relazione associata alla proposta legislativa della sinistra si legge, cito testualmente:
“Nella scorsa legislatura, infatti, la maggioranza di centrodestra […] ha operato un vero e proprio ritorno al passato, lasciando solamente come opzionale l’affidamento a gara del servizio. […] Il
risultato è la cristallizzazione della situazione esistente e la sostanziale garanzia delle posizioni di monopolio […]” Quindi per la sinistra di Prodi lasciare la gestione ai Comuni era sinonimo di monopolio. Continuo nella citazione di ciò che sosteneva la sinistra:
“Le conseguenze di questa situazione sono gravi per i cittadini, per gli enti locali, per le imprese e, complessivamente, per il sistema economico italiano […]. Gli enti locali non possono usufruire dei
vantaggi di un mercato aperto nella scelta del gestore cui affidare il servizio ”.
Questo è ciò che diceva la sinistra al Governo. La sinistra, a quell’epoca, accusava la maggioranza di centro-destra di essere eccessivamente conservatrice in tema di servizi pubblici! Avrebbero
voluto che tutte le gestioni passassero attraverso una gara d’appalto.
Dove viveva il consigliere Proserpio quando nelle Regioni amministrate dal centro sinistra, l’acqua veniva data in gestione dalle solite cooperative rosse?
Il consigliere Proserpio ci accusa di essere incoerenti, ma noi non siamo mica come le sinistre che a Roma dicono una cosa e in Padania ne sostengono un’altra. La Lega Nord ha sempre mantenuto la stessa linea politica sulla proprietà pubblica dell’acqua, al contrario delle sinistre. Tant’è vero che i nostri parlamentari sono stati addirittura accusati di far parte di Rifondazione Leghista. Dove sta invece la coerenza quando gli stessi uomini e donne del PD volevano mettere la gestione dell’acqua sul mercato (!) obbligando i Comuni a gare d’appalto, anziché a gestioni in house (vale a dire affidamento
diretto a società a capitale pubblico controllata dal pubblico)?
Noi non abbiamo votato la vostra mozione perché è inutile e inconcludente. Inutile perchè la Legge stabilisce già il principio di proprietà pubblica dell’acqua, come richiamato anche nell’art. 15 del
D.lgs 135/2009. Inconcludente perché non basta inserire quattro righe di frasi “politically correct” all’interno dello Statuto comunale per rifarsi la faccia. Il consigliere Proserpio è in buona fede, ma non
tutti i suoi alleati. Dimostrateci invece di aver realmente cambiato idea. Il consigliere Proserpio si faccia promotore per fare qualche cosa di concreto, modificando ad esempio la convenzione con Saronno
Servizi e riscattando quei pozzi che oggi non sono di proprietà interamente comunale. Per rispondere poi alle illazioni di Unione Italiana: chi ha fatto porcate, cari amici, è sicuramente ben peggiore di chi le individua e le chiama con il loro nome.

Redazione Saronnonews
saronnonews@gmail.com
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Pubblicato il 23 Luglio 2010
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