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Ferrero: “Abbattere Berlusconi e cambiare legge elettorale”

Queste le priorità individuate dal segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ieri sera a Saronno con il "collega" tedesco Dieter Dehm, parlamentare della Linke. "Ma al governo, noinon ci saremo"

Italia e Germania: stessa Europa ma mondi diversi, visti da sinistra. Confronto interessante alla Casa del Partigiano di Saronno tra Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, già ministro nell’ultimo governo Prodi, e Dieter Dehm, parlamentare della Linke tedesca. Con quest’ultima forza elettorale "modello" e obiettivo della Federazione della Sinistra di cui Rifondazione è per ora il principale asse portante. Una serata anche con intermezzi musicali grazie a Dehm stesso, musicista e cantautore per formazione, esibitosi come interprete brechtiano, e alla chitarra e alla voce di Pablo Ardouin, artista fuggito in Germania dal Cile di Pinochet.
Introduceva per il PRC varesino Giovanni Martina; "padrone di casa" il sindaco Luciano Porro, intervenuto per sottolineare l’occasione. «Spettacolo desolante a livello nazionale e regionale» ha detto, «anche qui ci sono voluti quattro turni elettorali in un anno per vincere. Si guida la città con sofferenza, la situazione è quella che è. Pensate che di recente ci è arruvata una lettera in cui il ministero degli Esteri (!) ci chiedeva un contributo, stante la carenza di fondi diceva, per stampare delle brochure contro la fame nel mondo…»

Dehm: "uno Stato forte e gentile"

Dehm sottolinea come alla sinistra spetti «ricostruire l’idea di Stato, distrutta dai neoliberisti, che ne vogliono tenere solo la funzione repressiva. Noi invece vogliamo uno Stato attento alla cultura e alla socialità: uno Stato forte, ma gentile». Su altri temi Dehm, da uomo di spettacolo, coglie la necessità di attirare il pubblico strizzandogli l’occhio: «noi in Bassa Sassonia non facciamo mai incontri senza canzoni, poesie, cortometraggi. La gente deve aver voglia di venire, contre i giorni che mancano ad un appuntamento». Mentre, constata, c’è tutta un’industria delle… "armi di distrazione di massa" che è lì apposta, scientificamente, per distogliere la popolazione da ogni idea di impegno, di partecipazione, di condivisione.
Mettere insieme Die Linke ("La Sinistra", letteralmente ndr) ha richiesto, racconta Dehm l‘accettazione reciproca fra soggetti di orientamento riformista o rivoluzionario. La Linke non esclude, parola di Dehm, un’opzione "rivoluzionaria". Cosa questo poi voglia dire in concreto, nel Paese più ligio alle autorità di questa Terra, è da capire. E in caso di salita al governo? «Dovrebbe essere un governo "perfetto", e poter lavorare due legislature, tempo minimo per agire in modo efficace» commenta l’esponente politico tedesco, «dovessimo invece andarcene, che so, dopo un paio d’anni, una nuova forza di destra ne approfitterebbe, garantito». La lezione italiana, insomma, preoccupa.

Ferrero: abbattere Berlusconi e cambiare legge elettorale

«A Dehm invidio il sistema proporzionale: con quello, da noi sarebbe stato possibile tenere insieme da Vendola a Ferrando». Paolo Ferrero chiede, per il riscatto di una sinistra rimasta fuori dal Parlamento, un cambio netto di sistema elettorale. Il bipolarismo «ha permesso alla destra estremista e fascistoide di Berlusconi, che non è maggioranza nel Paese», di esserlo alla Camera e in Senato. Il sistema elettorale sembra fatto apposta per schiacciare le forze minori ed escluderle, o per stringerle in una classica "alternativa del diavolo": «o fare alleanze innaturali pur di battere Berlusconi (Mastella…), o vedersi contestare di favorirlo».
Per l’ex ministro della solidarietà sociale (2006-2008) «prima si va a votare, e meglio è. Anche perchè temo i governi tecnici, se durano a lungo possono fare molti danni. Poi non vorrei mai che si rifacesse una verginità a Berlusconi agli occhi degli italiani». Se si andrà alla crisi, l’obiettivo minimo è abbattere il Cavaliere, ma di risalire al governo Ferrero non vuol sentire parlare: «non ce ne sono le condizioni politiche. Si farà un accordo fra tutte le forze dell’opposizione, per vincere e poi cambiare la legge elettorale, ma non un accordo di governo. Preferisco litigare con Bersani e Veltroni che ritrovarmi di nuovo Berlusconi che sfascia tutto: oggi stiamo andando al di fuori di una dialettica democratica, nel vuoto di questa crisi avanzano il populismo, la passività, la delega, invece della partecipazione».
Altro bersaglio fisso del piemontese ed ex operaio Fiat Ferrero è Marchionne, al centro in queste settimane di polemiche feroci per la vicenda di Pomigliano. «Lavora a demolire il contratto nazionale di lavoro, e con esso la Costituzione, laddove si mina il diritto allo sciopero. In questo mondo le aziende sono ormai in guerra, e in trincea non si discute, si obbedisce» commenta amaro Ferrero. «Marchionne e Berlusconi sono le due facce di una stessa medaglia, hanno la stessa idea di comando».
E mentre la destra «si divide in una fascistoide e una liberale», serve anche «una sinistra plurale, e autonoma dal PD» che abbia voce nel Paese: questo l’obiettivo della Federazione della Sinistra. Bisogna sapersi mobilitare sui temi politici ed etici, ma anche su quelli strettamente economici: «senza questi si lascia indiffirente chi non vede speranza di cambiare il suo stato». Alla sinistra "radicale" italiana restano alcuni doveri chiave per Ferrero: «Difesa a oltranza di pensionati, lavoratori, studenti, e dei loro diritti; far capire il neoliberismo non è "naturale", nè lo è questa globalizzazione; far tassare le rendite almeno quanto gli stipendi». Cambiare insomma un’Italia in cui c’è troppa ricchezza in troppo poche mani, con il 10% della popolazione che possiede il 60% delle risorse nazionali. Un ‘Italia in cui «i giovani guardano con paura al futuro, e questa è una delle cose più terribili che possano accadere ad un Paese.. Anche per questo dobbiamo cambiare e possiamo farlo».

Redazione Saronnonews
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Pubblicato il 31 Luglio 2010
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