Sembrerebbero per davvero le rose del proprio giardino queste immagini legate al fiore che sorrono di tela in tela o che si colgono nella dilatazione anamorfica lungo la parete della galleria, ma niente di naturale c’è in questi segni che percorrono le differenti superfici piane. C’è certamente un momento quotidiano nella visione, anche se in realtà la concretezza dell’immagine, che non rilascia profumo, che non trasmette colori disvela soltanto la sua valenza simbolica fatta di drammi, di tristezza, di nostalgie  

Ecco allora che i contenuti simbolici vanno al di là di un soggetto continuamente riproposto e, in una maniera tipicamente femminile (il ricamo, il filo) sembrano edulcorare la durezza, la drammaticità del suo valore simbolico per farsi solo gesto, per ristabilire, nel fare dell’azione pittorica, un percorso pieno di malinconia, di solitudine, di assenza.

Sola è la rosa nel campo aperto della superficie.

Sola è la rosa nel tratto mai ben definito del ricamo che ne forma la traccia.

Resta sola la rosa anche quando appare celata da una garza bianca o nera che sia.

E il simbolo si fa lingua chiede occultamento, chiede protezione, chiede preservazione.

Dentro questa ulteriore metafora della vita i materiali che compongono le tele offrono, nella delicatezza del loro status ( morbidezza, leggerezza, lievità, fragilità) un luogo sensibile pronto all’accoglienza.

                                                                                                            

 

Ketty Tagliatti

“Ensimismamiento”

Galleria il Chiostro

Via del Battistero – Saronno (VA)

dal 9 ottobre al 28 novembre 2010