“Inquinamento, serve un coordinamento regionale”
Intervento del Partito democratico cittadino che difende i provvedimenti anti-inquinamento adottati dal sindaco
Potrebbero sembrare provvedimenti inutili, anzi fastidiosi. Ma un’amministrazione comunale attenta e consapevole non può non occuparsi della salute dei suoi cittadini, soprattutto bambini e anziani, tentando ogni iniziativa possibile. Le polveri sottili sono pericolose per la nostra salute, e se i nostri stili di vita le portano a livelli incontrollabili, dopo troppi giorni di inquinamento con valori doppi rispetto ai limiti di legge, l’unica soluzione non può essere aspettare l’aiuto della pioggia o del vento.
Ecco perché l’amministrazione comunale esce dall’inerzia e tenta di dare una scossa al problema facendoci riflettere. È solo una battaglia culturale, come la sminuisce qualcuno? Può darsi, però certamente una battaglia necessaria, se l’indifferenza verso questa tematica risulta ancora così grande, se ancora in tanti fatichiamo a tradurla in un’azione concreta e costante, uno “stile di vita”!
Per questo ai più riflessivi le azioni inserite nel decalogo anti-inquinamento, 10 buoni consigli per combattere l’inquinamento sono apparsi per quello vogliono essere: un ulteriore tentativo per sensibilizzare tutti noi al problema, a partire dalle scuole e dai bambini, perché ogni gesto che facciamo quotidianamente è importante per migliorare l’aria che respiriamo. Ogni volta che andremo a 30 km orari o che ci metteremo un maglione in più stando in casa ricordiamoci che lo stiamo facendo per la nostra salute: il disimpegno da ogni pratica ambientale si traduce nella resa ai veleni che produciamo.
Con i nostri comportamenti possiamo iniziare a cambiare, anche se siamo ben consci che tutto ciò non basta: l’intero bacino padano soffoca da anni sotto la cappa dei gas di scarico e dei fumi da caldaie! Per questo, come partito democratico chiediamo alla politica un cambio di passo e di strategie, la nascita di un coordinamento regionale in grado di pensare seriamente al problema: serve più consapevolezza sui rischi per la salute e una maggiore serietà rispetto agli impegni ambientali in un Paese che viola sistematicamente la legge europea sulla qualità dell’aria.
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