Lega: “Non possiamo accettare così tanti rifugiati”
Il commento del capogruppo del Carroccio, Angelo Veronesi, sulla situazione delle case per i cittadini saronnesi e l’accoglienza dell’emergenza libica
Case popolari in calo, ma aumentano le richieste dei nostri concittadini. Va bene rispettare i diritti degli asilanti, ma adesso basta.
Prima i nostri concittadini, poi tutti gli altri. È una questione di buon senso e di rispetto per chi fa parte della comunità saronnese da più tempo ed ora, dopo una vita spesa per la nostra città, si vede magari costretto per una situazione sfortunata, a chiedere qualche cosa in cambio di ciò che ha dato. Il nostro ragionamento non vuole escludere chi è indigente, ma bisogna sempre avere un occhio di riguardo per i saronnesi.
Già da alcuni anni la Lega Nord ha fatto introdurre in Regione Lombardia un parametro importante per l’assegnazione delle case popolari: il criterio di residenzialità. Vuol dire che chi abita sul nostro territorio da più tempo, acquisisce un diritto superiore rispetto a chi è appena arrivato. Questo criterio contribuisce a dare dei punti in più in graduatoria per l’assegnazione delle case popolari.
Nei primi posti della graduatoria ALER ci sono molti saronnesi e solo alcuni stranieri in oggettiva difficoltà. Fino a qui tutto bene, non fosse altro che qualcuno ha trovato il modo per sovvertire il regolamento di assegnazione delle case. Se infatti capita di avere uno sfratto esecutivo, il Comune è tenuto a fornire un alloggio di emergenza, che poi diventa di fatto definitivo. Chissà come mai, coloro che vengono colpiti da sfratti esecutivi sono quasi sempre stranieri. Le ultime assegnazioni di case popolari dimostrano che gli ultimi arrivati sono di fatto passati davanti a chi è in coda in graduatoria.
Non riteniamo giusto quello che sta accadendo e chiediamo al Comune di vigilare maggiormente.
Siamo stupiti inoltre dal fatto che i gestori del Comune abbiano deciso di accogliere le richieste della Prefettura per ben 16 richiedenti l’asilo politico. Noi non siamo contrari ad aiutare chi richiede l’asilo e fugge da situazioni difficili di guerra o persecuzione politica o religiosa, ma vogliamo mettere un freno alla quantità. Quanti asilanti può ospitare il nostro Comune? 16 sono già troppi secondo noi. Le case popolari continuano a diminuire e le richieste dei cittadini continuano ad aumentare. La lista in graduatoria è lunga e non vorremmo che le grida ideologiche mettano a tacere le richieste più silenziose dei nostri anziani, dei nostri disabili e dei nostri disoccupati cronici. Non possiamo permetterci, in questo momento, di accettare così tanti asilanti. Basta.
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