Nessuna risposta dai comuni del Saronnese sul tema dell’acqua come bene pubblico. La denuncia arriva dal Comitato per l’acqua bene comune, nato in occasione del referendum dello scorso giugno. Dopo la consultazione referendaria, il Comitato ha protocollato una lettera ai Sindaci delle amministrazioni di Saronno, Origgio, Uboldo, Gerenzano, Cislago e Caronno Pertusella, chiedendo esplicitamente quali fossero le loro intenzioni rispetto alla gestione del Servizio Idrico Integrato dopo l’esito referendario, verificando la modalità di ripubblicizzazione integrale del servizio. «Si chiedeva quindi l’attivazione delle procedure per verificare l’eventuale remunerazione del 7% sul capitale investito alle società di gestione e, infine, l’impegno da parte delle amministrazioni stesse per attivare i percorsi di partecipazione dei cittadini e lavoratori riguardo le scelte future nella gestione del Servizio Idrico Integrato – spiegano dal Comitato -. A distanza di mesi non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Questo silenzio è scorretto e ingiusto nei confronti dei cittadini che hanno il diritto di sapere. È un dovere dei Sindaci e delle amministrazioni rispondere e chiarire la loro posizione su un tema di rilevanza nazionale e importante come quello dell’acqua».

«In attesa di una risposta che tarda, per favorire il processo di partecipazione, vista anche la complessità dell’argomento, il Comitato per l’acqua bene comune del Saronnese proseguirà sulla strada già cominciata della formazione e informazione, organizzando incontri, dibattiti ed eventi aperti a tutti sulla gestione pubblica del Servizio Idrico Integrato – concludono i volontari -. Continueremo inoltre a presenziare le piazze del nostro territorio affinché l’attenzione nei confronti dei “beni comuni” (duramente minacciati dall’articolo 4 della “Manovra di Ferragosto” del governo nazionale), primo su tutti l’acqua, prosegua e coinvolga più gente possibile. Non smetteremo di ripetere che “si scrive acqua ma si legge democrazia”».